Tra il 14 dicembre del 2021 e il 28 febbraio 2022, circa 1400 lavoratori dipendenti di agenzie per il lavoro e impiegati presso Commissariati, Prefetture, Questure e Commissione Territoriali vedranno scadere i loro contratti.
I lavoratori sono coinvolti nelle procedure di emersione del lavoro in nero per cittadini italiani comunitari e extracomunitari (un’emergenza costante e silenziosa del nostro paese) e successiva regolarizzazione dei lavoratori stranieri presenti sul territorio italiano; nel riconoscimento della protezione internazionale; nelle pratiche di riconoscimento dei permessi di soggiorno.
I somministrati rappresentano quindi l’avanguardia della parte operativa dei processi di integrazione degli immigrati, dal momento che, senza le pratiche di cui loro si occupano e che contribuiscono in maniera decisiva ad espletare, non vi è nessuna regolarizzazione dello straniero sul territorio nazionale.
Come si può parlare di integrazione e di accoglienza se si manda a casa chi rende queste parole qualcosa di concreto? Come si fa a parlare di contrasto del lavoro nero senza valorizzare la professionalità di chi è stato coinvolto nelle procedure di emersione dello stesso?
L’ulteriore paradosso della situazione che si va configurando è la drammatica carenza di personale al Ministero dell’Interno, che è al momento sottorganico di almeno 5000 unità e i cui lavoratori vanno in pensione a ritmi elevatissimi, nell’ordine delle decine di persone ogni mese. In questa situazione drammatica, come espresso già anche da tanti Prefetti e Viceprefetti, il Ministero non può permettersi in alcun modo di lasciare a casa in 3 mesi oltre 1400 persone che hanno contribuito all’attività ordinaria degli uffici.
Senza il lavoro quotidiano di queste persone l’esigibilità dei diritti previsti dalla Costituzione e dalle leggi delle persone presenti sul nostro territorio sarà resa quasi impossibile, come sa chiunque frequenta le Questure e i Commissariati sul territorio. L'immigrazione non può essere trattata come una emergenza quando è un fenomeno strutturale.
Per questo siamo a chiedere al Ministro Lamorgese di impegnarsi affinché vengano prorogati tutti i contratti di lavoro in questione, trovando le modalità più adeguate e rapide dal punto di vista amministrativo ed, in prospettiva, predisporre un piano di assunzioni straordinario che tenga conto dell'esperienza lavorativa maturata in questo periodo.
UILTEMP NIDIL CGIL FELSA CISL
Nessun passo in avanti è stato fatto a favore dei 450 lavoratori somministrati da ADECCO in Poste Italiane, ai quali sono scadute le missioni il 31 dicembre scorso, nonostante le nostre continue sollecitazioni per garantir loro continuità lavorativa ed evitare lo stop ai contratti.
Più precisamente, a fine anno sono cessati gli ultimi 220 che erano rimasti ancora attivi dopo che da alcuni mesi addietro Adecco aveva cominciato a non rinnovare numerosi contratti di lavoro in quanto Poste non richiedeva più le prestazioni di questi lavoratori.
Dunque, dopo anni di lavoro svolto con professionalità e dedizione, dopo aver anche rischiato la loro salute avendo operato in piena pandemia e quando i vaccini erano ancora una chimera, Poste Italiane, azienda dello Stato, ha deciso di dar loro il benservito, nonostante una nota rosea situazione finanziaria e una forte crescita dei servizi e delle attività.
Inoltre, c’è anche da ricordare che come Organizzazioni sindacali incontrammo più volte l’allora Vice Ministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni che, dopo aver avviato una interlocuzione con la dirigenza di Poste, prese un formale impegno affinché si garantisse continuità occupazionale ai lavoratori e per individuare una soluzione definitiva alla vertenza.
Dunque, pareva che dopo una grande mobilitazione territoriale e nazionale, si stava ottenendo un giusto riconoscimento per del personale, adeguatamente formato e professionalizzato e che, pur di andare incontro ad alcune necessità aziendali, ha accettato il demansionamento, proposto dal MISE su invito di Poste Italiane, passando da autista a portalettere, anche con perdita di salario, pur di conservare il posto di lavoro.
Tutto questo, però, non è bastato a Poste Italiane, ricordiamo ancora azienda partecipata dello Stato, che comunque ha deciso di mandare a casa, via SMS, centinaia di padri di famiglia, senza avere neppure un minimo confronto con i sindacati che fino al 28 dicembre, per strada, hanno invano atteso quell’incontro annunciato nel quale si sarebbe dovuto discutere della vertenza.
Noi tutti, lavoratori e sindacati, comunque continuiamo a pretendere risposte e visto l’atteggiamento poco corretto e istituzionale di Poste Italiane, torneremo a chiederle dinanzi al Mise, con una manifestazione nazionale che si terrà mercoledì 19 gennaio.
Sembra nulla possa fermare la ricerca del profitto, anche negli enti statali che dovrebbero per primi essere modello di garanzia delle tutele, per cittadini e dipendenti.
Il tentativo di raffreddamento avvenuto davanti alla Prefettura di L’Aquila nel mese di dicembre aveva riacceso uno spiraglio di fiducia nelle lavoratrtici e lavoratori in somministrazione impegnati in ruoli amministrativi presso la ASL1 Avezzano - Sulmona - L’Aquila, ma il 2023 fa cadere nuovamente tale personale ormai utilizzato da anni in posizioni strategiche dell’ente, sfruttato in periodo pandemico senza sosta, tenuto appeso ad un rinnovo contrattuale mensile definito costantemente l’ultimo giorno utile.
Quale OO.SS. di tali lavoratrici e lavoratori, UILTemp Abruzzo e Felsa CISL Abruzzo Molise tornano a denunciare l’ennesima abberazione del sistema che proprio un ente pubblico sta adoperando: per circa 60 somministrate e somministrati nei ruoli amministrativi, le prospettive occupazionali non vedono tutele del loro servizio. Alla riapertura del bando di concorso a loro dedicato non sta seguendo alcuna certezza su come verrà affrontato il periodo transitorio dato che il contratto di “fornitura di personale d’ufficio in regime di somministrazione lavoro” si è concluso e non è stato rinnovato.
Troviamo tuttavia esperito il bando di gara per la “fornitura di servizio di supporto amministrativo e tecnico” aggiudicato ad una società cooperativa.
Alla luce di tutto ciò, poniamo e ci poniamo alcune domande: questa è la soluzione individuata? Siamo di fronte ad un futuro passaggio contrattuale in perdita economica per lavoratrici e lavoratori? Considerato che lavoratrici e lavoratori in somministrazione operano negli uffici del personale, bilancio, ufficio acquisti, gare, ecc, ci chiediamo se la ASL1 abbia appaltato all’esterno i suddetti servizi essenziali?
Se fosse questa la giusta lettura alle mancate risposte ricevute nell’incontro alla Prefettura dello scorso 21 dicembre 2022, sarebbe un’ulteriore penalizzazione professionale per quelle lavoratrici e quei lavoratori che in ASL1 operano sulla gestione amministrativa, in alcuni casi da 13 anni, convinti che l’impegno profuso venga riconosciuto e ripagato. Si troverebbero invece di fronte ad un’amministrazione sanitaria che, al fine di tutelare il servizio, impegna le energie per trovare soluzioni volte all’economicità più che al rispetto delle professionalità cercando soluzioni alternative ad un contratto che garantisce parità di trattamento e tutele nel momento di fine missione.
Lavoratrici e lavoratori non posso più attendere! Hanno diritto a ricevere certezze occupazionali!
Per queste ragioni, facendo seguito ad uno stato di agitazione mai chiuso, UILTemp Abruzzo e Felsa CISL Abruzzo Molise proclamano SCIOPERO per l’intera giornata del 27 gennaio 2023 davanti alla Direzione Amministrativa ASL1 di Via Saragat al fine di ottenere le giuste chiarezze per quel personale impegnato a garantire il servizio amministrativo sanitario alle cittadine ed ai cittadini della provincia aquilana.
Le Segreterie
UILTemp Abruzzo - Felsa CISL Abruzzo Molise
UILTemp regionale: “E' il segnale di apprezzamento del primo passo fatto verso le nostre richieste da parte delle Apl e dell’azienda utilizzatrice”.
A seguito dei pagamenti che i lavoratori in somministrazione presso la SIAPRA Spa di Avezzano stanno ricevendo quale riconoscimento del mancato avanzamento di livello, come segnale distensivo la UILTemp Abruzzo annuncia la sospensione del Presidio Permanente attivato il 2 agosto scorso, mantenendo attivo tuttavia lo stato di agitazione perché riteniamo che il pagamento appena effettuato è solo un primo passo verso le nostre richieste per ripristinare la parità di trattamento garantita ai lavoratori dal settore somministrazione.
Inoltre riteniamo, visto il tavolo di trattativa aperto, non accettabili le scelte unilaterali dell’azienda utilizzatrice in quanto si ha la sensazione che il solo scopo sia di mantenere sui lavoratori della somministrazione il totale controllo dei loro diritti.
Facciamo Appello ad Assolavoro e a Confindustria per riattivare il dialogo, con la riconvocazione del tavolo tecnico, al fine di risolvere in maniera definitiva la vertenza aperta.
Nella mattinata del 10 luglio 2023, lavoratrici e lavoratori in somministrazione presso la ASL1 si sono ritrovati compatti più che mai presso la Prefettura di L’Aquila per esprimere tutto il loro dissenso alla procrastinazione delle elargizioni contrattuali previste dalla normativa vigente.
Un lungo percorso di interlocuzione con le varie parti coinvolte nella vertenza che ha radici lontane e che oggi ha portato all’ennesima necessità di conciliazione da parte delle istituzioni.
La delegazione UILTemp Abruzzo, unitariamente alla presenza del Segretario Nazionale Maurizio Sacchetta, è stata ricevuta con convocazione urgente dal Capo di Gabinetto Dott. Di Iorio all’incontro a cui hanno partecipato Patrizia Zaccaria per la Società Orienta, la dott.ssa Alessia Parlatore e la dott.ssa Gambini per la ASL1 e il dott. Matteo Petrelli per l’assessorato sanità della Regione.
UILTemp Abruzzo ringrazia della volontà espressa dalle parti, tramite la presenza e la partecipazione, di dirimere la controversia e giungere ad una soluzione definitiva di quello che sintetizza con “osservanza della Parità di Trattamento”. Tuttavia, non può, per rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori oggi presenti e presenti sul campo ormai da svariati anni nell’affrontare i momenti più bui della sanità abruzzese, chiudere lo stato di agitazione che rimarrà aperto fino a che non si darà seguito in maniera concreta e fattiva alle rivendicazioni degli stessi.
Le risposte fornite e le conseguenti azioni non lasciano tranquilli nè UILTemp Abruzzo nè lavoratrici/lavoratori rappresentati che ad oggi si trovano ad affrontare non solo la perdita di lavoro derivante dalla mancata possibilità di stabilizzazione per un cavillo burocratico, ma anche ritardi e perdite economiche relative a regolamenti e burocratizzazioni del sistema che rallentano il giusto compenso delle spettanze.
Lo stato di agitazione continua perché...
...troppi rimandi e procrastinazioni su una tematica per la quale non dovrebbero esistere perplessità e ricerca di conferme. Tutto dovrebbe già essersi verificato in continuità normativa: a partire dagli arretrati contrattuali definiti a novembre 2022 dal ccnl della sanità, passando per il riconoscimento del tempo vestizione-svestizione e buoni pasto definiti negli accordi integrativi di luglio 2022, transitando per il pagamento delle ore lavorate ed autorizzate svolte dai somministrati nei ruoli amministrativi ancora non liquidate, per finire all’elargizione del premio produttività garantito anche dalla somministrazione deciso con accordo integrativo a giugno 2023.
Lo stato di agitazione continua perché...
...l’Orienta e la ASL1 devono garantire stretti tempi di risoluzione dei riconoscimenti economici.
Lo stato di agitazione continua perché...
...la Regione deve fornire un impegno concreto che possa aiutare tali lavoratrici e lavoratori ad ottenere un legittimo percorso che porti loro possibilità occupazionali stabili tanto quanto il lavoro svolto in tutto questo periodo.
La Delegazione Uiltemp Abruzzo ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di garantire stabilità e tutelare le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione impiegati nelle ASL Abruzzesi, e non solo, in questi anni, a valle dell’incontro sono state poste all’attenzione del Capo Gabinetto Dott. Di Iorio le mancate stabilizzazioni per tali lavoratrici e lavoratori, chiedendo, quale rappresentante territoriale dell’organo governativo, di inviare al Governo una nota relativa alla nostra richiesta di inserire nella prossima legge di stabilità la riapertura della deroga prevista per la sanità dal comma 10 della Legge Madia che permetteva al contratto di somministrazione di essere inserito nei contratti flessibili che hanno diritto alla stabilizzazione.
UILTemp Abruzzo insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore, continuerà una mobilitazione pacifica proseguendo nella richiesta di tutela giuridica, occupazionale e soprattutto di dignità personale.
Nella mattinata del 04 marzo 2023 si è riunito il Consiglio Regionale UILTemp Abruzzo al fine di pro-clamare la nascita della nuova dirigenza abruzzese.
Alla presenza della Segretaria Generale UILTemp Lucia Grossi, il Segretario Generale UIL Abruzzo Michele Lombardo, il Segretario Generale uscente Maurizio Sacchetta, eletto in Segreteria Nazionale UILTemp, passa le consegne nel ruolo di segretario generale Uiltemp Abruzzo a Stefano Santucci. il neo Segretario UILTemp Abruzzo sarà coadiuvato da Stefano Calcagni e Mauro Sciulli che entrano in Segreteria e Chiara Pupi con ruolo di Tesoriere con delega all'Organizzativo.
UILTemp Abruzzo è diventata un punto di riferimento importante per la tutela dei diritti dei lavoratori precari grazie al lavoro svolto dal Segretario Maurizio Sacchetta e da tutti i componenti della UILTemp Abruzzo che negli anni hanno dato il loro attivo contributo alla crescita della categoria che ad oggi con-ta circa 2000 iscritti a livello regionale.
Maurizio Sacchetta: “Ringrazio la Segretaria Generale Lucia Grossi, che con mia grande sorpresa, mi ha chiamato a far parte della Segreteria Nazionale Uiltemp e cercherò di essere all’altezza del nuovo compito e di onorare questa sua scelta.
La Uiltemp è nata per seguire i lavoratori e le lavoratrici durante il periodo di flessibilità e o di precarietà, e accompagnarle alla stabilizzazione.
La “somministrazione di lavoro” rappresenta quella forma di flessibilità contrattata necessaria a garantire la continuità occupazionale e la parità di trattamento ai lavoratori, sia in termini di tutele dei diritti sia in termini economici e alle aziende garantisce la flessibilità richiesta.
La somministrazione deve essere intesa come una possibilità di creare una occupazione di qualità e sta-bile e che vada incontro anche al desiderio di una parte della nuova generazione che non vuole il classi-co posto fisso. Vediamo la nascita di un nuovo fenomeno, il Job Hopping (saltare da un lavoro all’altro), con il quale lavoratrici e lavoratori cercano una migliore conciliazione tra vita e lavoro e auspicano che la battaglia avviata dalla Uil di riduzione dell’orario di lavoro a parità di trattamento vada in porto.
La Uiltemp è stata è e sarà l’unico strumento a disposizione dei giovani e meno giovani per far sentire ciò che vivono sulla loro pelle, la precarizzazione, creata dalla cosiddetta “nuova politica” degli ultimi venti anni.
Un ringraziamento va al gruppo di lavoro Uiltemp Abruzzo, vecchio e nuovo, tra i quali voglio ricordare due persone che purtroppo non sono più tra noi, Roberto Ambrosini e Mario Ferrone, grazie anche al loro contributo oggi rappresentiamo, non solo la somministrazione, ma anche i collaboratori dello spet-tacolo, collaboratori sportivi, Rider, Co.co.co. Navigator, Partite Iva, ecc.
Sono convinto che il nuovo gruppo dirigente Uiltemp Abruzzo, a cui faccio un in bocca al lupo, seppure nella continuità riusciranno a rendere ancora più grande la nostra organizzazione.”
La dirigenza cambia veste perseguendo una strada tracciata nel tempo che, con il sostegno della Segreteria Nazionale, continuerà a lottare e dare voce a tutte le persone che vivono la parte più atipica del mondo del lavoro ed i quali richiedono maggiormente tutela e rappresentanza.
Facciamo un grande in bocca al lupo alla nuova Segreteria e a tutta la squadra UILTemp Abruzzo com-posta da giovani che con passione e dedizione affrontano ogni giorno le sfide che questa categoria porta avanti con l’obiettivo di essere un faro nella galassia della precarietà.
Il Segretario Santucci, la Segreteria ed il Tesoriere, porgono un sentito ringraziamento a Lucia Grossi e Michele Lombardo per il costante e tangibile sostegno e supporto, a tutti i colleghi/amici intervenuti con significative espressioni di affetto e vicinanza ed a Maurizio Sacchetta per aver lasciato una strada trac-ciata, ma soprattutto per aver insegnato come percorrerla.
Mancato riconoscimento della parità di trattamento e attivazione turnover selvaggio
La Uiltemp Abruzzo ritiene che non sia più accettabile il perdurare della situazione creatasi nei confronti dei lavoratori somministrati impegnati nella sanità, specialmente per i circa 450 attualmente inviati in missione c/o la Asl1, da EROI durante la Pandemia a Lavoratori di serie B il passo è stato breve, difatti questi lavoratori, donne e uomini, che hanno combattuto in corsia ed hanno contribuito a garantire un servizio essenziale come quello della Salute, durante la pandemia, con le loro professionalità e migliorato il servizio sanitario nella Asl1, per tutto questo hanno ricevuto come ricompensa, oltre il mancato riconoscimento alla stabilizzazione, il non rispetto della parità di trattamento; Mancato pagamento dei tempi di vestizione e svestizione, Mancato pagamento dell’indennità Covid una tantum di euro 791,76 procapite nonostante la determina regionale n DPF004/16 del 06/04/2022 con la quale la Asl1 ha ricevuto risorse dalla Regione Abruzzo pari a Euro 361834,32 per pagare i 457 somministrati in missione alla data del 01/05/2021, e mai trasferite alla Apl Orienta Spa per consentirne l’erogazione ai lavoratori e lavoratrici aventi diritto, Mancato riconoscimento dei buoni pasto.
Inoltre come ente pubblico non riusciamo a concepire la motivazione dell’utilizzo di un turnover continuo e contratti brevi (uno, due massimo tre mesi) al contrario di quello che avviene nelle altre Asl abruzzesi che invece attivano contratti più lunghi.
Riteniamo che questo sia lesivo della dignità dei Lavoratori e Lavoratrici in quanto questa modalità di gestione del personale creerà dei gravi problemi economici e sociali ad un territorio come quello della Provincia di L’Aquila già colpito duramente nell’ultimo decennio da varie crisi occupazionali.
A questo aggiungiamo che per professionalità (esempio Fisioterapisti) necessarie strutturalmente al corretto funzionamento del servizio sanitario, non è mai stato avviato (come per le altre figure) un Avviso Pubblico e o concorso, (in merito a questo ultimo punto permane la nostra richiesta di superare le disposizioni previste dalla cd. "legge Madia", che prevede l'esclusione per i lavoratori somministrati del riconoscimento della loro anzianità ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici.)
Per tutto questo come UILTemp Abruzzo abbiamo deciso di Portare all’attenzione del Prefetto di L’Aquila e dell’assessore regionale alla sanità Dott.ssa Nicoletta Verì, proclamando dalla data odierna, nella Asl1 di L’Aquila Avezzano Sulmona, lo stato di agitazione per i lavoratori e le lavoratrici in somministrazione c/o la suddetta Asl1.
Attivando la procedura di raffreddamento ai sensi e per gli effetti delle vigenti disposizioni in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali al fine di ripristinare la parità di trattamento e evitare un problema occupazionale dal quale deriverebbe un problema sociale.
Quando è un ente pubblico a non garantire diritti, tutele e spettanze contrattuali, possiamo solo afferma-re che ad oggi il sistema lavoro ha falle più grandi di quanto ci si aspetta.
Dopo circa un anno, lavoratrici e lavoratori somministrati della ASL1 di Avezzano – Sulmona – L’Aquila attendono le autorizzazioni per il pagamento degli aumenti spettanti dal rinnovo contrattuale del ccnl sanità firmato a novembre 2022. Interlocuzioni, comunicati, incontri davanti al Prefetto di L’Aquila non hanno convinto l’Ente e la Regione Abruzzo che il pagamento di tali spettanze, non solo doveva già essere avvenuto, ma doveva diventare una priorità.
A seguito di nostri pressanti solleciti, l’Agenzia Orienta questo mese di settembre, nonostante la man-cata autorizzazione della ASL1, andrà ad anticipare parte del dovuto sostituendosi all’ente regionale. Un segnale importante in risposta alle nostre richieste che tuttavia non ci soddisfa a pieno e porterà UILTemp Abruzzo ad attivare azioni legali di messa in mora della ASL1 e della Regione Abruzzo al fi-ne di metterli davanti alle loro responsabilità.
Lavoratrici e lavoratori sono estenuati da questo continuo procrastinare. Ci leggiamo una volontà di vo-ler portare gli animi allo sfinimento sperando ci sia un abbandono delle richieste. Tutto ciò non accadrà, ormai la misura è colma per lasciar correre qualsiasi minima défaillance.
Rinnovi contrattuali mensili comunicati all’ultimo minuto utile. Ciò comporta che lavoratrici e lavoratori debbano chiedersi se il turno che parte da lì a poche ore sia confermato.
Mancati rinnovi motivati con “bassa professionalità” a ridosso di un infortunio o di una sua ricaduta. Sembra quasi che ammalarsi o avere problemi fisici collegati al duro lavoro faccia improvvisamente per-dere il rendimento e quindi il diritto di lavorare.
Professionisti del settore (lo si diventa dopo anni di lavoro) non riconosciuti come tali, ma considerati alla stregua dei beni accessori a cui sono contabilmente collegati.
Qualcuno li aveva definiti EROI! Passata l’emergenza, tutto si dimentica.
Non è più possibile accettare tali situazioni di mancate garanzie, di rispetto e di dignità che si stan-no estendendo a macchia d’olio su ogni P.O. Abruzzese. La denominazione dell’azienda che contrat-tualizza non può essere la discriminante che porta a disconoscere i principi cardine della nostra repubbli-ca: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…(art. 1 Cost.)”, “...È compito della Re-pubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'egua-glianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (art.3 Cost.)”, “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo di-ritto...(art.4 Cost.)” per citare i più conosciuti.
Torniamo a chiedere intervento concreto che possa allineare le discrasie create da cavilli burocratici e ar-rivare al totale riconoscimento del criterio basilare su cui si fonda il settore della somministrazione: “la parità di trattamento” normativa europea ripresa dall’ordinamento italiano e dal ccnl.
In quest’ultimo periodo risuonano i temi dell’internalizzazione e dei percorsi di stabilizzazione per que-ste lavoratrici e questi lavoratori. Sono anni che UILTemp Abruzzo ribadisce la necessità di prevedere criteri che possano premiare il lavoro svolto nei vari presidi ospedalieri. Troviamo sempre paradossale che la categoria sindacale che tutela queste lavoratrici e questi lavoratori non sia convocata nei tavoli in cui affrontano tematiche riguardanti le tutele di un settore che ha mille sfaccettaure.
Da tempo chiediamo ad ASL, Regione e forze politiche di sfruttare gli spiragli che proprio la Legge Madia dà in riferimento alle professioni sanitarie utilizzate in deroga fino al 2020. Oggi rincorriamo l’emergenza, oggi ci affrettiamo a trovare soluzioni ponte che portano peggioramenti contrattuali.
La richiesta è di fare riferimento al comma 10 dell'art. 20 del d.lgs. 75/2015 che include, nel percorso di stabilizzazione degli enti sanitari, anche la somministrazione come contratto flessibile. La procedura di stabilizzazione avviata dalla Regione Abruzzo quest’anno è stata indetta ai sensi dell'art.1, comma 268 lett. b) L. 234/2021 (legge di bilancio per il 2022-2024) il quale richiama l'applicazione proprio dell'art. 20 del d.lgs. 75/2015.
In merito a questo percorso, che agevolerebbe i processi di inserimento diretto, invitiamo la rappresen-tanza politica Regionale a rendersi disponibile ad un incontro per poter dare nuovo slancio e la speranza che non ci siano più “lavoratori di serie B”, esclusi e lasciati ai margini solo per una questione di intesta-zione di busta paga, ma il riconoscimento dell’esperienza e della professionalità.
UILTemp Abruzzo fa appello a lavoratrici e lavoratori della sanità operanti attraverso la somministra-zione di partecipare alle prossime mobilitazioni sindacali per dare più forza alle nostre richieste. Adesso è il tempo di dimostrare in modo palese che la precarietà è creata proprio dall’utilizzo distorto che ne fa il sistema.
Le assemblee svolte da UILTemp Abruzzo nelle ultime settimane nei P.O. della ASL1 e la ASL di Teramo, hanno avuto un unico comun denominatore: lo sconforto di centinaia di lavoratrici e lavoratori esclusi dalle varie forme di stabilizzazione che le ASL stanno effettuando in questi mesi. Esclusione collegata a nostro avviso ad una mancata volontà di riconoscere meriti e professionalità di lavoratrici e lavoratori in prima linea ormai da anni che hanno con dedizione e spirito di sacrificio, affrontato i vari
momenti storici abbruzzesi, terremoti e pandemia.
È inaccettabile vedere che le varie norme stabilite dal governo per tutelare gli operatori della sanità in questi mesi, ancora discriminino alcuni lavoratori solo perché in somministrazione. Le ASL Abruzzesi stanno procedendo ad una serie di assunzioni tra Oss, infermieri, tecnici e amministrativi ed è assurdo che in questo percorso non ci sia spazio per chi ha già da mesi contribuito al funzionamento dell’ospedale e attende un diritto ottenuto con fatica e spirito di sacrificio.
Paradossale che vengano dimenticate figure altrettanto fondamentali come autisti del 118 e fisioterapisti, sono anni che per loro non vengono predisposti avvisi o concorsi che possano inserirli all'interno delle stabilizzazioni.
Sembra ormai evidente che la Regione faccia figli e figliastri quando si tratta di stabilizzare: con una delibera ad hoc ha giustamente permesso anche ai collaboratori continuativi che avevano affrontato i mesi della pandemia di accedere al percorso di stabilizzazione previsto dalla legge per gli operatori sanitari, per i somministrati sporadici riconoscimenti del servizio svolto in caso di parità di punteggio e non in tutti gli avvisi e concorsi deliberati.
A tale problematica nazionale collegata ad una norma che rende invisibili quelle lavoratrici e quei lavoratori che in prima linea rendono fruibile un sistema sanitario al collasso per servizi e sicurezza informatica, dobbiamo purtroppo denunciare anche una discriminazione economica. Nonostante la parità di trattamento garantita e normata su più livelli, la ASL1 ancora non eroga per le centinaia di lavoratrici e lavoratori in somministrazione in forza lavoro in questi anni nei vari P.O. e strutture periferiche, gli arretrati contrattuali previsti ed erogati ormai da mesi ai lavoratori diretti.
L'aggravante in merito, è il mancato rispetto degli accordi intercorsi negli incontri svolti presso la Prefettura di L'Aquila tra la fine del 2022 ed i primi mesi del 2023.
Siamo rimasti in attesa troppo tempo, lavoratrici e lavoratori hanno in questi mesi compreso e voluto andare incontro agli eventi che la ASL1 sta affrontando. Oggi non è più possibile rimanere in silenzio.
UILTemp Abruzzo ribadisce lo stato di agitazione riaperto ormai da maggio e si prepara insieme a lavoratrici e lavoratori a mobilitazioni, presidi ed assemblee pubbliche che possano portare la realtà fuori dalle mura delle ASL.
“Volontà: Facoltà propria dell'uomo di tendere con decisione e piena autonomia alla realizzazione di fini determinati” declinabile in “Volontà politica: effettiva disponibilità a realizzare un progetto o un programma, superando eventuali ostacoli burocratici ed organizzativi”. Volontariamente questo comunicato inizia con una definizione di una parola che in sé racchiude molto più di un termine usato nella nostra bellissima lingua. Con grande determinazione vogliamo denunciare la totale assenza di giustizia e di senso di alcune decisioni e atti che provengono dal nostro governo regionale.
E’ notizia di questi giorni che i problemi organizzativi delle ASL Abruzzo saranno risolti con le ultime stabilizzazioni che verranno a breve espletate attraverso il concorso che permetterà di garantire l’accesso a lavoratrici e lavoratori delle cooperative che hanno svolto lavoro di operatore socio sanitario nelle ASL abruzzesi. “Grande lungimiranza della ASL” così la definiscono alcuni articoli usciti nel pubblicizzare l’evento. “Prime in Italia a dare attuazione alla legge che permette deroghe alla regola di assunzione attraverso concorso pubblico”, senza precisare che la deroga lascia fuori una gran parte di operatori sanitari operanti ancora oggi nelle ASL.
Dov’era questa lungimirante ASL quando UILTemp Abruzzo avvertiva e proponeva di utilizzare tali deroghe per garantire la continuità lavorativa a quasi 1000 operatori sanitari inseriti nei presidi ospedalieri abruzzesi attraverso contratti di somministrazione? Perché questa innovativa ASL non tutela le professionalità di tali lavoratrici e lavoratori che da quasi 10 anni ormai sopperiscono alla carenza di personale con scadenze contrattuali di 30 giorni circa?
UILTemp Abruzzo non può a questo punto non tornare a denunciare quanto sia inconcepibile tutto questo. Lo facciamo a nome di quelle lavoratrici e quei lavoratori che ancora oggi indossano la stessa divisa di un diretto ASL con grande senso del dovere sapendo che il loro futuro lavorativo finirà tra pochi mesi. Lo facciamo per quelle lavoratrici e quei lavoratori che oggi sono a casa perché rimpiazzati da un vincitore di concorso nonostante ci sia carenza di personale. Lo facciamo a nome di questa categoria di lavoratrici e lavoratori che la notizia della “procedura riservata per i dipendenti della cooperativa” la legge con grande amarezza e delusione.
Lo facciamo PER loro e CON loro ribadendo che le decisioni dovrebbero essere prese valutando i contesti in maniera più accurata.
UILTemp Abruzzo, quale O.S. del settore somministrazione chiede da tempo l’utilizzo di ogni cavillo possa garantire futuro e stabilità, a partire dagli spiragli che proprio la Legge Madia dà in riferimento alle professioni sanitarie utilizzate in deroga fino al 2020 per finire alla volontà di riconoscere professionalità create sul campo senza focalizzarsi sulla tipologia contrattuale applicata.
Chiediamo alla Politica Regionale e dirigenza ASL di rivedere le proprie scelte e farsi carico in modo responsabile di una problematica che porterà ad una vera e propria crisi del settore mettendo a rischio la tenuta sociale. Centinaia di professionisti stanno perdendo occupazione dopo più di 10 anni di lavoro svolto con contratti rinnovati mese per mese e dopo aver aiutato a gestire gravi crisi che il nostro territorio ha affrontato. Quella che ricordiamo di più e che interessa tutto l’Abruzzo è la pandemia, periodo il quale ha certificato tali operatori e tali operatrici come EROI ormai messi nel dimenticatoio.
Potremmo comunque aggiungere anche tutta le emergenza terremoto che ha interessato buona parte del territorio abruzzese ed anche lì la somministrazione, ed ogni forma di contratto flessibile, è stata utilizzato ed abusato in tutte le sue forme.
Vogliamo dimenticarci che sono stati Eroi? Vogliamo davvero far credere che non sono professionalità da tutelare?
Torniamo a chiedere intervento concreto che possa allineare le discrasie create dalla burocrazia e arrivare al totale riconoscimento del criterio basilare su cui si fonda il settore della somministrazione: “la parità di trattamento” normativa europea ripresa dall’ordinamento italiano e dal ccnl.
UILTemp Abruzzo nei prossimi giorni chiederà ufficiale incontro alle Istituzioni Regionali, Senatori e Deputati abruzzesi che sembrano non recepire gli accorati appelli che arrivano ormai da ogni provincia abruzzese e fa appello a lavoratrici e lavoratori della sanità di partecipare alle prossime mobilitazioni sindacali per dare più forza alle nostre richieste. Adesso è il tempo di dimostrare in modo palese che la precarietà è creata proprio dall’utilizzo distorto che ne fa il sistema.
A seguito della copiosa attività di sensibilizzazione a più livelli di parte sindacale, è stato approvato un emendamento alla legge di bilancio che rende disponibili risorse economiche utili per la proroga dei rapporti di lavoro a termine dei lavoratori in dell’Interno. Esprimiamo tuttavia alcune perplessità, prima tra tutte la sufficienza delle risorse stanziate per far fronte alle proroghe di tutti i lavoratori in scadenza. A tal proposito riteniamo indispensabile che si proceda immediatamente, così come peraltro nelle intenzioni espresse dallo stesso Ministero nell’incontro avvenuto lo scorso novembre, alla proroga di tutti i lavoratori con contratti scaduti o in scadenza nei prossimi giorni. Contestualmen te, come già richiesto dalla UILPA, risulta imprescindibile calendarizzare, nei prossimi giorni, un ulteriore confronto tra Organizzazioni Sindacali e Ministero, utile ad avere il quadro completo della situazione occupazionale relativa a tutti i lavoratori in somministrazione in missione presso il Ministero dell’Interno, nonché dei possibili futuri sbocchi occupazionali degli stessi. Rimane tuttavia inteso, vista anche la concomitanza con le festività natalizie, che, prima dell’incontro tra OO.SS. e Ministe ro, nessun lavoratore debba veder interrotta la propria missione di lavoro, essendo la proroga stessa dei contratti un affidamento intervenuto tra Organizzazioni Sindacali e Ministero e, al tempo stesso, oggetto del tavolo di prossima convocazione.
"A fronte della parziale soddisfazione che abbiamo espresso, appena qualche giorno fa, in merito alla proroga dei rapporti dei navigator direttamente con Anpal Servizi, oggi dobbiamo stigmatizzare il ricorso alla clausola, inserita nei contratti individuali, che subordina la continuità occupazionale di queste lavoratrici e lavoratori ad un mero meccanismo contabile secondo cui al termine delle procedure concorsuali avviate da una regione in base al piano di potenziamento, indipendentemente dal tempo necessario e dal fatto se sia prevista qualche forma di premialità in favore di tali professionisti, si potranno interrompere tout court le collaborazioni in essere”. E’ quanto dichiarano i Segretari Nazionali di Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp, Luca Barilà, Silvia Simoncini e Gianvincenzo Benito Petrassi, a seguito della stipula dei nuovi contratti dei navigator che sarebbero dovuti proseguire fino al 30 aprile 2022.
“Una sorta di gioco a tempo – aggiungono i sindacalisti – che il Ministero del Lavoro ha voluto inspiegabilmente innescare. Speriamo solo che possa rappresentare un pungolo per accelerare la conclusione dei concorsi, dai quali però non accetteremo che possano in alcun modo essere esclusi i navigator che tanto bene hanno fatto in questi anni. Come già avvenuto in Valle d’Aosta. E’ la riprova – asseriscono Barilà, Simoncini e Petrassi – di come questa modalità sia assolutamente discriminatoria perché lascia, come temevamo, ampi margini di discrezionalità alle singole regioni. Le quali, nonostante l’inserimento in finanziaria di una norma che prevede il riconoscimento di titoli preferenziali per i navigator, procedono ignorando totalmente questa indicazione”.
“Solleciteremo nuovamente al Ministro Orlando l’incontro già tante volte richiesto – concludono i Segretari di Felsa, Nidil e Uiltemp – e l’insediamento di un tavolo permanente di confronto, affinché siano assicurate modalità omogenee di reclutamento in tutto il territorio nazionale finalizzate a percorsi di occupazione stabile per tutti i navigator”.
Comunicato in formato PDF
I Sindacati rappresentativi dei Navigator confermano il presidio di domani, giovedì 18 novembre, a partire dalle ore 14:00, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Veneto, angolo Via Molise. “Saremo in piazza con i lavoratori per chiedere al Governo di assicurare continuità all’esperienza professionale di circa 2.500 persone che hanno dato un enorme apporto al sistema delle politiche attive e contribuito a erogare ai cittadini più fragili dal punto di vista occupazionale livelli essenziali delle prestazioni, anche durante la pandemia”.
Così i Segretari nazionali di Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp Uil, Luca Barilà, Silvia Simoncini e Gianvincenzo Benito Petrassi.
“Proprio adesso che ci prepariamo ad affrontare fasi cruciali per il futuro del Paese – aggiungono i sindacalisti – con la previsione di quasi un miliardo di euro di investimenti sulle politiche attive, sull’orientamento e sull’incrocio domanda-offerta, non possiamo rinunciare a professionisti che da due anni contribuiscono a rilanciare il sistema. Questo significherebbe andare contro l’annunciato piano di potenziamento dei Centri per l’Impiego e del complesso delle PAL, rischiando di privare molti CPI di personale necessario a garantirne la funzionalità”.
“Confidiamo che da domani si avvii una interlocuzione fattiva con il Ministero – concludono Barilà, Simoncini e Petrassi – per giungere presto ad una soluzione positiva della vertenza e mettere in campo tutte le iniziative utili anche in vista dell’attuazione delle misure in tema di occupazione previste dal PNRR”.
Comunicato in formato PDF
Roma, 3-5 Novembre 2016. Hotel Marriott Park
Apprendiamo con soddisfazione dell'accordo raggiunto tra Stellantis e Toyota per la produzione di un nuovo veicolo che sarà realizzato anche nello stabilimento Sevel di Atessa, oltre che in quello Polacco. Questa rappresenta un’opportunità unica e da non farsi sfuggire per far rientrare in azienda i 500 lavoratori somministrati lasciati a casa nell'ultimo trimestre dell'anno scorso.
Così la Segretaria generale della UILTemp Lucia Grossi e il Segretario regionale abruzzese Maurizio Sacchetta, da anni impegnato sulla vertenza.
La UILTemp Abruzzo insieme con la UILM territoriale ha convocato una assemblea in data 18/10/2022 che si è svolta davanti ai cancelli di LFoundry, a causa dell’ennesimo rifiuto di concessione dei locali aziendali (rispetto al quale stiamo verificando se ci sono gli estremi per attivare la condotta antisindacale).
Abbiamo fatto il punto della situazione aziendale dopo il riassorbimento di 40 lavoratori e lavoratrici a staff leasing, ottenuto grazie alle azioni di SCIOPERO e PRESIDIO messe in piedi dalla nostra organizzazione nel periodo giugno - luglio, dei circa 80 che erano stati lasciati a casa da fine marzo per raggiungimento dei 36 mesi di lavoro presso LFoundry.
Si è ripresa la discussione, mai interrotta, in merito:
• riassorbimento di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici ancora a casa e la trasformazione a tempo indeterminato di coloro che raggiungeranno prossimamente i 36 mesi di lavoro;
• possibilità di cambio mansione per i carrellisti;
• aumento delle ore di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici che hanno un part-time al 50%.
Insieme alla UILM abbiamo inoltre ribadito che proseguiremo con le richieste ad LFoundry di stabilizzazione diretta.
Dopo ampia discussione, i lavoratori e le lavoratrici hanno chiesto di riattivare subito lo stato di agitazione, sospeso ad inizio agosto in seguito alle assunzioni prima citate e pertanto, in accoglimento della richiesta pervenuta, comunichiamo la ripresa dello STATO DI AGITAZIONE di tutto il personale somministrato in missione presso LFoundry, che sospenderemo solo in caso di accoglimento delle nostre richieste.
Inoltre facciamo appello ai colleghi e colleghe di NiDil Cgil e Felsa Cisl di unirsi alla nostra battaglia perché “uniti si è più forti” e chiediamo ai politici locali, Sindaci e all’assessore Regionale al Lavoro Dott. Pietro Quaresimale di riattivare il tavolo permanente nato per la gestione delle crisi che riguardano i lavoratori e le lavoratrici somministrati e la sottoscrizione del patto territoriale nato a seguito dell’incontro dei Sinddaci dei Comuni Marsicani fortemente voluto dall’assessora Ruscio del Comune di Avezzano
Con l’arrivo del fine anno è opportuno fare un bilancio della situazione lavorativa della centinaia di lavoratrici e lavoratori Lfoundry che hanno vissuto un 2022 intenso, tra cambi agenzia e fermi contrattuali.
A seguito delle azioni di SCIOPERO e PRESIDIO messe in piedi dalla nostra organizzazione nel periodo giugno - luglio, dei circa 80 che erano stati lasciati a casa da fine marzo per raggiungimento dei 36 mesi di lavoro presso Lfoundry, 50 di loro hanno visto il riassorbimento attraverso un contratto in STAFF LEASING tramite l’Agenzia.
Ci fa immenso piacere notare che le voci di queste lavoratrici e questi lavoratori siano state ascoltate e che ci sia stata per loro una certa garanzia occupazionale, tuttavia alcune tematiche rimangono ancora sospese creando scoraggiamento e perplessità:
ci sarà riassorbimento di TUTTE le lavoratrici e TUTTI i lavoratori ancora a casa?
ci sarà la trasformazione a tempo indeterminato di coloro che RAGGIUNGERANNO prossimamente i 36 mesi di lavoro?
si sta valutando e programmando la possibilità di CAMBIO MANSIONE per i carrellisti?
si avrà prospettiva di un AUMENTO DELLE ORE DI LAVORO per coloro che hanno un part-time al 50%?
Ad oggi l’azienda è ancora trincerata nel massimo silenzio sulla sorte di lavoratrici e lavoratori che risultano avere un datore di lavoro diverso, ma che sostanzialmente vivono la realtà Lfoundry ormai da anni e che a tutti gli effetti sono il motore pulsante della produttività aziendale. Lavoratrici e lavoratori che hanno mantenuto alte performace nel periodo pandemico, lavoratrici e lavoratori sempre disponibili ad effettuare turni aggiuntivi e che sostengono alti carichi di lavoro.
TUTTO CIO’ NON PUO’ ESSERE DIMENTICATO!
Auspichiamo allora che la Lfoundry possa continuare a dar seguito alle richieste dei suoi somministrati e che dimostri di volerli tenere vicini elargendo in egual misura la PREMIALITA’ WELFARE LFOUNDRY che ha programmato per lavoratrici e lavoratori diretti, mantenendo così valida la legge europea sulla parità di trattamento della somministrazione.
Insieme alla UILM continueremo a ribadire per loro la stabilizzazione diretta perché alla fine queste ragazze e questi ragazzi sono il FUTURO della Lfoundry.
Inoltre facciamo appello ai colleghi e colleghe di NiDil Cgil e Felsa Cisl di unirsi alla nostra battaglia perché “uniti si è più forti” e chiediamo ai politici locali, Sindaci e all’assessore Regionale al Lavoro Dott. Pietro Quaresimale di riattivare il tavolo permanente nato per la gestione delle crisi che riguardano i lavoratori e le lavoratrici somministrati e la sottoscrizione del patto territoriale nato a seguito dell’incontro dei Sindaci dei Comuni Marsicani fortemente voluto dall’assessora Ruscio del Comune di Avezzano.
Maurizio Sacchetta
Segretario Nazionale UILTemp
Segreteria Regionale UILTemp Abruzzo