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450 somministrati in Poste Italiane licenziati: Azienda nega il confronto, manifestazione nazionale al MISE

Nessun passo in avanti è stato fatto a favore dei 450 lavoratori somministrati da ADECCO in Poste Italiane, ai quali sono scadute le missioni il 31 dicembre scorso, nonostante le nostre continue sollecitazioni per garantir loro continuità lavorativa ed evitare lo stop ai contratti. 

Più precisamente, a fine anno sono cessati gli ultimi 220 che erano rimasti ancora attivi dopo che da alcuni mesi addietro Adecco aveva cominciato a non rinnovare numerosi contratti di lavoro in quanto Poste non richiedeva più le prestazioni di questi lavoratori. 

Dunque, dopo anni di lavoro svolto con professionalità e dedizione, dopo aver anche rischiato la loro salute avendo operato in piena pandemia e quando i vaccini erano ancora una chimera, Poste Italiane, azienda dello Stato, ha deciso di dar loro il benservito, nonostante una nota rosea situazione finanziaria e una forte crescita dei servizi e delle attività. 

Inoltre, c’è anche da ricordare che come Organizzazioni sindacali incontrammo più volte l’allora Vice Ministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni che, dopo aver avviato una interlocuzione con la dirigenza di Poste, prese un formale impegno affinché si garantisse continuità occupazionale ai lavoratori e per individuare una soluzione definitiva alla vertenza. 

Dunque, pareva che dopo una grande mobilitazione territoriale e nazionale, si stava ottenendo un giusto riconoscimento per del personale, adeguatamente formato e professionalizzato e che, pur di andare incontro ad alcune necessità aziendali, ha accettato il demansionamento, proposto dal MISE su invito di Poste Italiane, passando da autista a portalettere, anche con perdita di salario, pur di conservare il posto di lavoro. 

Tutto questo, però, non è bastato a Poste Italiane, ricordiamo ancora azienda partecipata dello Stato, che comunque ha deciso di mandare a casa, via SMS, centinaia di padri di famiglia, senza avere neppure un minimo confronto con i sindacati che fino al 28 dicembre, per strada, hanno invano atteso quell’incontro annunciato nel quale si sarebbe dovuto discutere della vertenza. 

Noi tutti, lavoratori e sindacati, comunque continuiamo a pretendere risposte e visto l’atteggiamento poco corretto e istituzionale di Poste Italiane, torneremo a chiederle dinanzi al Mise, con una manifestazione nazionale che si terrà mercoledì 19 gennaio. 

poste italiane gennaio 2022

 

PIEMONTE, SOMMINISTRATI MINISTERO DELL'INTERNO: GIOVEDI' 19 PRESIDIO A TORINO

Le lavoratrici e i lavoratori in somministrazione in forza alle agenzie Gi Group e Manpower che lavorano presso il Ministero dell’Interno, uffici immigrazione delle Prefetture e delle Questure italiane, non sono stati prorogati il 31 dicembre 2022 alla scadenza dell’ennesima proroga contrattuale.
Queste lavoratrici e lavoratori protestano, a Torino e in tutta Italia, per chiedere al Ministero dell’interno la continuità occupazionale e portare a termine oltre al lavoro ordinario, le pratiche relative all’emersione delle persone straniere del 2020 ancora in sospeso (370 a Torino), i permessi temporanei per le cittadine e i cittadini ucraine/i e all’imminente gestione delle “quote flussi” 2023.

Le lavoratrici ed i lavoratori in somministrazione presso gli sportelli unici per l’immigrazione, di concerto con le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato, hanno garantito i diritti di cittadinanza alle e agli immigrate/i, garantendo in questa sinergia la possibilità di continuare a presidiare il territorio.

Nei mesi scorsi CGIL CISL UIL Torino, insieme alle Categorie sindacali coinvolte, hanno sollecitato l’apertura di un tavolo interistituzionale con la Questura e il Comune di Torino per agevolare l’accesso dei cittadini stranieri allo Sportello Ufficio Immigrazione della Questura di Torino sito in corso Verona 4. Il confronto ha portato nel mese di ottobre 2022 alla sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per migliorare l’accesso al servizio di richiesta e autorizzazione al soggiorno dei cittadini stranieri”, finalizzato ad un’informazione istituzionale omogenea, ad ottimizzare i tempi di conclusione dei procedimenti di richiesta e autorizzazione al soggiorno, migliorando quindi anche le condizioni lavorative del personale della Polizia di Stato e Civile impegnato in questo ambito.
CGIL CISL UIL Torino, già allora (autunno 2022), avevano chiesto la disponibilità al Questore di sensibilizzare il Ministero dell’Interno rispetto non solo alla qualità del lavoro svolto ma anche rispetto alla necessità di continuità occupazionale e stabilizzazione del personale coinvolto, per continuare a garantire i diritti di cittadinanza delle e degli stranieri e il presidio del territorio.

Per queste ragioni CGIL CISL UIL Torino, SILP CGIL Torino, FP sostengono la mobilitazione indetta da NIDIL FELSA UILTEMP in tutta Italia in queste settimane, e in regione Piemonte. 

ASSEMBLEA SINDACALE E PRESIDIO
giovedì 19 gennaio 2023
piazza Castello (sotto la Prefettura)
ore 10-12

CGIL CISL UIL Torino, SILP CGIL Torino, NIDIL FELSA UILTEMP Torino, CGIL FP CISL UILPA Torino dichiarano:

“E’ necessario garantire la continuità e stabilità contrattuale per queste lavoratrici e lavoratori che con competenza garantiscono il presidio dello Stato e la garanzia di accesso ad un servizio pubblico indispensabile per garantire i diritti di cittadinanza alle persone straniere”.

 

(foto Wikipedia)

 

PRESIDIO E SCIOPERO PER LA VITA!

Dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro in un luogo di lavoro del torinese, FELSA Cisl – NIDILCgil – UILtemp, dichiarano uno sciopero di 4 ore ed indicono una manifestazione con presidio ai cancelli dell’Alessio Tubi per Venerdì 18 Novembre 2022.

Non è più tollerabile che in Italia ci sia una media di 3 morti sul lavoro al giorno ed innumerevoli infortuni, molti dei quali gravi.

FELSA – NIDIL – UILtemp, con questa iniziativa vogliono porre all’attenzione il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che deve avere una soluzione definitiva e la situazione dei lavoratori in somministrazione.

Per queste ragioni assieme alle lavoratrici ed ai lavoratori somministrati, vogliamo mettere in evidenza i punti che dovranno essere affrontati in maniera esaustiva

1. Le istituzioni locali, devono farsi carico di richiedere al governo nazionale, lo stanziamento immediato di fondi per incrementare gli ispettori in modo da aumentare le verifiche, attualmente assolutamente insufficienti, nei luoghi di lavoro;

2. Le associazioni delle imprese, a partire da Assolavoro e Assosomm, devono essere parte in causa e non solo delegare tutte le responsabilità alle imprese utilizzatrici, in materia di salute e sicurezza, verificando fattivamente il rispetto delle regole a tutela dei propri dipendenti;

3. Aprire a tutti i livelli, partendo dal territorio, una riflessione sulla condizione reale dei lavoratori atipici e precari ormai impegnati in maniera trasversale in tutti i settori, compresi quelli pubblici, che vivono quotidianamente situazioni di ricattabilità che portano ad aumentare i ritmi e ad abbassare la soglia di tutela.

VENERDI’ 18 NOVEMBRE 2022

SCIOPERO DI 4 ORE, AD INIZIO TURNO, PER TUTTE LE AZIENDE METALMECCANICHE DELLA PROVINCIA DI TORINO

MANIFESTAZIONE E PRESIDIO DALLE 10.00 ALLE 12.00 PRESSO L’AZIENDA ALESSIO TUBI

Strada Statale 20 Km 4 La Loggia (To)

Vertenza Poste Italiane - somministrati Adecco

Comunicato Sindacale

A seguito del presidio al Ministero dello sviluppo economico e grazie alla partecipazione generosa e consapevole dei lavoratori pervenuti da tutto il paese, si è svolto un incontro tra Felsa Cisl Nidil Cgil Uiltemp e per il Mise il viceministro Gilberto Pichetto Fratin e il coordinatore della Struttura per le crisi di impresa Luca Annibaletti.

Durante l'incontro le OO.SS hanno ricostruito nuovamente la situazione dei lavoratori a cui è stata interrotta la missione in Poste Italiane con comunicazione via mail 3 giorni prima della scadenza del 31 dicembre, dopo due anni ininterrotti di servizio prima come autisti e poi come portalettere.

Le OO.SS hanno ribadito che risulta inaccettabile il comportamento dell'azienda che non ha nemmeno ritenuto opportuno il confronto con le rappresentanze dei lavoratori per trovare soluzioni; per una azienda a partecipazione statale, che ha in previsione percorsi di stabilizzazione dei precari e ha necessità di manodopera qualificata, riteniamo tale comportamento vergognoso e discriminante.

Per trovare soluzioni alla continuità occupazionale il Ministero dello sviluppo economico, su richiesta delle OO.SS, si è impegnato a convocare entro metà febbraio un tavolo istituzionale di confronto che, a partire dal coinvolgimento di Poste Italiane, Adecco e il Ministero del lavoro, includa anche le associazioni datoriali del settore del trasporto per garantire la continuità occupazionale di tutti i lavoratori.

Le OO.SS ritengono l'incontro interlocutorio e che le prospettive individuate debbano trovare concretezza nei tempi definiti dal verbale di incontro.
Inoltre, chiedono alle forze politiche di dare un contributo concreto alla soluzione della vertenza attivando tutti i percorsi istituzionali per rimuovere gli ostacoli che Poste Italiane ha posto in questi anni considerando i lavoratori merce e non persone.

Le OO.SS vigileranno e si attiveranno per dare seguito agli impegni sottoscritti non escludendo altre iniziative pubbliche per sbloccare il confronto.

Comunicato in formato PDF

UILTemp

Categoria Nazionale dei Lavoratori Temporanei Autonomi Atipici e Partite IVA

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