Dopo lo sciopero di lunedì 14 giugno, si è tenuto oggi, l'incontro programmato tra le OO.SS. FELSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp alla presenza del Vice Ministro On. Gilberto Pichetto Fratin, per affrontare nuovamente la situazione dei lavoratori somministrati presso Poste Italiane.
Le OO.SS hanno rappresentato al vice ministro, quanto sta accadendo in Poste italiane spa, rispetto all’impegno preso al Ministero dello Sviluppo Economico così come indicato nel verbale sottoscritto in data 22 ottobre 2020.
Le OO.SS. hanno rappresentato al vice ministro il mancato rispetto degli impegni da partedi Poste Italiane relativamente al sopracitato verbale in ordine a:
- reintegro dei lavoratori fuoriusciti;
- problemi logistici legati agli spostamenti dei lavoratori sulle nuovi sedi di lavoro;
- continuità occupazionale;
Il vice ministro, dopo aver ascoltato quanto esposto dalle OO.SS. si è riservato di verificarequanto prima, con Poste Italiane spa la situazione che si è venuta a determinare, conl’obiettivo di trovare una soluzione alle problematiche sollevate.Le parti si aggiorneranno indicativamente entro la fine di giugno 2021.Le OO.SS. ritengono positiva la disponibilità e la volontà ad affrontare concretamente lavicenda.
Comunicato in formato PDF
Adesione dei lavoratori in regime di somministrazione allo sciopero nazionale proclamato da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per il settore metalmeccanico – 31 ottobre 2019.
Le scriventi OO.SS., in rappresentanza dei lavoratori in regime di somministrazione del settore metalmeccanico, proclamano e aderiscono alla mobilitazione e allo sciopero, cosi come proclamato dalle Organizzazioni Sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, di due ore per la giornata del 31 ottobre giugno 2019 per tenere assemblee in tutti i luoghi di lavoro. Le mobilitazioni e lo sciopero si svilupperanno con le modalità decise a livello nazionale e territoriale dalle rispettive categorie di riferimento.
UILTemp
FELSA CISL
NIdiL CGIL
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FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, ritengono non più accettabile il permanere della condizione di incertezza nella quale versano i 420 lavoratori somministrati in missione da 1 anno presso Poste Italiane con mansione di portalettere e dopo che per oltre 2 anni sono stati impiegati come autisti nei CMP di tutta Italia, assicurando il servizio durante i lockdown.
Il 26 ottobre 2021 con CGIL CISL UIL è stato sollecitato il MISE a convocare un incontro, sulla base degli impegni precedentemente assunti a partire dal verbale del 22 ottobre 2020 sottoscritto al MISE, al fine di trovare soluzioni strutturali e di continuità occupazionale per i lavoratori in somministrazione di Adecco, in missione oramai da anni presso Poste Italiane.
Per questo le Organizzazioni Sindacali FELSA CISL NIDIL CGIL UILTEMP auspicano che il MISE si faccia garante degli impegni sottoscritti sulla base delle disponibilità date da Poste Italiane che deve rispondere delle proprie responsabilità per non incrementare ulteriormente un clima di incertezza tra i lavoratori ed evitare che si affermi un meccanismo di precarietà generale nella più grande azienda di Stato nel nostro Paese.
Considerato che a fine Novembre 2021 arrivano in scadenza molti contratti di lavoro come FELSA NIDIL UILTEMP nazionali in mancanza di una convocazione di un incontro al MISE considerato che sono passati ormai diversi giorni dalla originaria richiesta di incontro,si riservano di intraprendere ogni iniziativa necessaria finalizzata a risolvere questa ingiustizia.
Nessun passo in avanti è stato fatto a favore dei 450 lavoratori somministrati da ADECCO in Poste Italiane, ai quali sono scadute le missioni il 31 dicembre scorso, nonostante le nostre continue sollecitazioni per garantir loro continuità lavorativa ed evitare lo stop ai contratti.
Più precisamente, a fine anno sono cessati gli ultimi 220 che erano rimasti ancora attivi dopo che da alcuni mesi addietro Adecco aveva cominciato a non rinnovare numerosi contratti di lavoro in quanto Poste non richiedeva più le prestazioni di questi lavoratori.
Dunque, dopo anni di lavoro svolto con professionalità e dedizione, dopo aver anche rischiato la loro salute avendo operato in piena pandemia e quando i vaccini erano ancora una chimera, Poste Italiane, azienda dello Stato, ha deciso di dar loro il benservito, nonostante una nota rosea situazione finanziaria e una forte crescita dei servizi e delle attività.
Inoltre, c’è anche da ricordare che come Organizzazioni sindacali incontrammo più volte l’allora Vice Ministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni che, dopo aver avviato una interlocuzione con la dirigenza di Poste, prese un formale impegno affinché si garantisse continuità occupazionale ai lavoratori e per individuare una soluzione definitiva alla vertenza.
Dunque, pareva che dopo una grande mobilitazione territoriale e nazionale, si stava ottenendo un giusto riconoscimento per del personale, adeguatamente formato e professionalizzato e che, pur di andare incontro ad alcune necessità aziendali, ha accettato il demansionamento, proposto dal MISE su invito di Poste Italiane, passando da autista a portalettere, anche con perdita di salario, pur di conservare il posto di lavoro.
Tutto questo, però, non è bastato a Poste Italiane, ricordiamo ancora azienda partecipata dello Stato, che comunque ha deciso di mandare a casa, via SMS, centinaia di padri di famiglia, senza avere neppure un minimo confronto con i sindacati che fino al 28 dicembre, per strada, hanno invano atteso quell’incontro annunciato nel quale si sarebbe dovuto discutere della vertenza.
Noi tutti, lavoratori e sindacati, comunque continuiamo a pretendere risposte e visto l’atteggiamento poco corretto e istituzionale di Poste Italiane, torneremo a chiederle dinanzi al Mise, con una manifestazione nazionale che si terrà mercoledì 19 gennaio.

Sembra nulla possa fermare la ricerca del profitto, anche negli enti statali che dovrebbero per primi essere modello di garanzia delle tutele, per cittadini e dipendenti.
Il tentativo di raffreddamento avvenuto davanti alla Prefettura di L’Aquila nel mese di dicembre aveva riacceso uno spiraglio di fiducia nelle lavoratrtici e lavoratori in somministrazione impegnati in ruoli amministrativi presso la ASL1 Avezzano - Sulmona - L’Aquila, ma il 2023 fa cadere nuovamente tale personale ormai utilizzato da anni in posizioni strategiche dell’ente, sfruttato in periodo pandemico senza sosta, tenuto appeso ad un rinnovo contrattuale mensile definito costantemente l’ultimo giorno utile.
Quale OO.SS. di tali lavoratrici e lavoratori, UILTemp Abruzzo e Felsa CISL Abruzzo Molise tornano a denunciare l’ennesima abberazione del sistema che proprio un ente pubblico sta adoperando: per circa 60 somministrate e somministrati nei ruoli amministrativi, le prospettive occupazionali non vedono tutele del loro servizio. Alla riapertura del bando di concorso a loro dedicato non sta seguendo alcuna certezza su come verrà affrontato il periodo transitorio dato che il contratto di “fornitura di personale d’ufficio in regime di somministrazione lavoro” si è concluso e non è stato rinnovato.
Troviamo tuttavia esperito il bando di gara per la “fornitura di servizio di supporto amministrativo e tecnico” aggiudicato ad una società cooperativa.
Alla luce di tutto ciò, poniamo e ci poniamo alcune domande: questa è la soluzione individuata? Siamo di fronte ad un futuro passaggio contrattuale in perdita economica per lavoratrici e lavoratori? Considerato che lavoratrici e lavoratori in somministrazione operano negli uffici del personale, bilancio, ufficio acquisti, gare, ecc, ci chiediamo se la ASL1 abbia appaltato all’esterno i suddetti servizi essenziali?
Se fosse questa la giusta lettura alle mancate risposte ricevute nell’incontro alla Prefettura dello scorso 21 dicembre 2022, sarebbe un’ulteriore penalizzazione professionale per quelle lavoratrici e quei lavoratori che in ASL1 operano sulla gestione amministrativa, in alcuni casi da 13 anni, convinti che l’impegno profuso venga riconosciuto e ripagato. Si troverebbero invece di fronte ad un’amministrazione sanitaria che, al fine di tutelare il servizio, impegna le energie per trovare soluzioni volte all’economicità più che al rispetto delle professionalità cercando soluzioni alternative ad un contratto che garantisce parità di trattamento e tutele nel momento di fine missione.
Lavoratrici e lavoratori non posso più attendere! Hanno diritto a ricevere certezze occupazionali!
Per queste ragioni, facendo seguito ad uno stato di agitazione mai chiuso, UILTemp Abruzzo e Felsa CISL Abruzzo Molise proclamano SCIOPERO per l’intera giornata del 27 gennaio 2023 davanti alla Direzione Amministrativa ASL1 di Via Saragat al fine di ottenere le giuste chiarezze per quel personale impegnato a garantire il servizio amministrativo sanitario alle cittadine ed ai cittadini della provincia aquilana.
Le Segreterie
UILTemp Abruzzo - Felsa CISL Abruzzo Molise
Adesione dei lavoratori in somministrazione alle mobilitazioni, con lo sciopero delle prestazioni straordinarie e delle flessibilità, di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per il rinnovo del contratto nazionale settore metalmeccanico.
Le scriventi OO.SS., in rappresentanza dei lavoratori in regime di somministrazione del settore metalmeccanico, aderiscono alle mobilitazioni, con lo sciopero delle prestazioni straordinarie e delle flessibilità proclamato dalle Organizzazioni Sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm per il rinnovo del contratto nazionale.
Le mobilitazioni e lo sciopero si svilupperanno con le modalità decise a livello nazionale e territoriale dalle rispettive categorie di riferimento.
UILTemp
FeLSA CISL
NIdiL CGIL
Le scriventi OO.SS., in rappresentanza dei lavoratori in regime di somministrazione del comparto della sanità privata, proclamano e aderiscono alla mobilitazione e allo sciopero nazionale, cosi come proclamato dalle Organizzazioni Sindacali Cisl Fp, Fp Cgil e Uil Fpl, per l'intera giornata o turno di lavoro del giorno 16 settembre 2020. Le mobilitazioni e lo sciopero si svilupperanno con le modalità decise a livello nazionale e territoriale dalle rispettive categorie di riferimento.
UILTemp
NIdiL CGIL
FELsA CISL
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, aderiscono allo sciopero di 24 ore (l'intero turno di lavoro della giornata per tutti/e i lavoratori /ici coinvolti/e), proclamato dalle Segreterie Nazionali di Filt-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, per il giorno 26 novembre 2021, dei lavoratori somministrati in missione presso le imprese utilizzatrici associate ad Assoespressi che effettuano le consegne per Amazon Italia Transport. Lo sciopero si svolgerà secondo le modalità comunicate a livello Nazionale dalle rispettive Categorie di riferimento.
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Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NidiL CGIL, UILTemp, aderiscono allo sciopero generale proclamato dalle Segreterie Nazionali di FP-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, per l’intera giornata del prossimo 30 giugno 2021, per i Lavoratori di tutte le Aziende nelle quali vengono applicati i Contratti Collettivi Utilitalia e FISE/Assoambiente.
Lo sciopero si svolgerà secondo le modalità comunicate a livello Nazionale dalle rispettive Categorie di riferimento.
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, aderiscono allo sciopero generale proclamato dalle Segreterie Nazionali di FP-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, per l’intera giornata del prossimo 8 novembre 2021, per i Lavoratori di tutte le Aziende nelle quali vengono applicati i Contratti Collettivi Utilitalia/Ambiente e FISE/Assoambiente.
Lo sciopero si svolgerà secondo le modalità comunicate a livello Nazionale dalle rispettive Categorie di riferimento.
Comunicato in formato PDF
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, in rappresentanza dei lavoratori somministrati, aderiscono allo sciopero nazionale proclamato dalle categorie FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, UGL Trasporto Aereo, per il prossimo 19 maggio 2023 in tutte le aziende di handling del settore del trasporto aereo.
Lo sciopero si svolgerà secondo le indicazioni fornite dalle sopracitate Categorie Nazionali di riferimento.
adesione dei lavoratori somministrati in missione presso le aziende di installazione impianti TLC allo sciopero nazionale del 26 maggio 2023.
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UILTemp, in rappresentanza dei lavoratori somministrati, aderiscono allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato dalle categorie FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM, per il prossimo 26 maggio 2023 in tutte le aziende di installazione impianti TLC.
Lo sciopero si svolgerà secondo le indicazioni fornite dalle sopracitate Categorie Nazionali di riferimento.
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Adesione sciopero dei lavoratori somministrati in missione presso le imprese utilizzatrici che applicano il CCNL della logistica, trasporto merci e spedizione.
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali aderiscono allo sciopero di 24 ore indetto da FILT CGIL FIT CISL UIL Trasporti per il giorno 29 marzo 2021 per tutte le lavoratrici e i lavoratori delle imprese, in cui si applica il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e per tutto il personale viaggiante i cui servizi sono soggetti alle restrizioni della Legge 146/90 e s.m.i. e definiti dal CCNL dell’utilizzatore.
Lo sciopero è esteso a 48 ore, ossia al giorno 30 marzo, per il personale dipendente delle imprese di autotrasporto cui non si applica la legge 146/90 (l’intero turno di lavoro che inizia nelle due giornate e fino al suo termine).
I Segretari Generali
FELSA CISL Mattia Pirulli
NIDIL CGIL Andrea Borghesi
UILTEMP Lucia Grossi
Con la presente le scriventi organizzazioni sindacali FeLSA CISL, NidiL CGIL, UILTemp, aderiscono allo sciopero proclamato dalle Segreterie Nazionali di FILCTEM-CGIL, FLAEI/FEMCA-CISL, UILTEC-UIL, per l’intera giornata del prossimo 30 giugno 2021, per i Lavoratori di tutte le Aziende nelle quali vengono applicati i Contratti Collettivi di settore elettrico e gas acqua.
Lo sciopero si svolgerà secondo le modalità comunicate a livello Nazionale dalle rispettive Categorie di riferimento.
Comunicato in formato PDF
Comunicato a lavoratrici e lavoratori in somministrazione
Il Rispetto delle norme di sicurezza fondamentale per continuare a lavorare
Roma, 12 marzo 2020
La situazione sanitaria del paese e i relativi provvedimenti governativi pongono al centro la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Nelle ultime settimane si sono fatti tutti gli sforzi per tenere aperte le attività produttive ed è emerso che molte imprese non sono in grado di mantenere ed attuare le prescrizioni sulla salute definite dalla legge.
In molti settori e territori si stanno verificando fermate spontanee e organizzate sia a livello territoriale sia a livello nazionale, al fine di chiedere il rispetto delle condizioni necessarie per poter svolgere in sicurezza il proprio lavoro.
I lavori somministrati, essendo presenti in tutti i settori, sono coinvolti pienamente e hanno le stesse problematiche di tutela della salute dei lavoratori diretti. La situazione di delicatezza e incertezza che sta attraversando l’intero mondo del lavoro, richiede responsabilità e senso civico sul luogo di lavoro e nella società anche per tutte le lavoratrici e lavoratori da noi rappresentati, consapevoli delle difficoltà ad operare anche laddove vengano garantite tutte le misure di protezione e prevenzione.
Chiediamo alle Agenzie di vigilare che nei luoghi di lavoro, in cui vengono mandatele persone in missione, vi siano tutte le condizioni previste dai DPCM del 6 e del 12 marzo 2020 a tutela e garanzia della salute di lavoratori e lavoratrici coinvolti, ivi compresi i dispositivi di protezione necessari alla sicurezza individuale. UILTemp FeLSA NIdiL , hanno inviato già una comunicazione alle Associazioni delle agenzie per il lavoro, tesa a tutelare tutte le lavoratrici e lavoratori in somministrazione di tutti i settori produttivi e in tutto il territorio italiano, che partecipassero a scioperi indetti dalle categorie delle OO.SS. confederali UIL CGIL CISL mirati a garantire le condizioni di sicurezza degli stessi e la salubrità dei luoghi dilavoro.
UIL Temp
FeLSA CISL
NIdiLCGIL
Comunicato in formato PDF
Il 22 giugno presso il Ministero dello Sviluppo Economico le organizzazioni sindacali...
altro che inclusione e allargamento della protezione sociale
Il 22 marzo si fermeranno per la prima volta, per 24 ore, in tutta Italia i 40 mila lavoratori di Amazon distribuiti in 122 siti, il primo sciopero al mondo dell’intera filiera , proclamato dai sindacati confederali del settore trasporti e logistica a cui anche la UILTemp insieme alle categorie che rappresentano il lavoro in somministrazione hanno aderito.
I lavoratori in somministrazione in Amazon sono circa 10 mila tra giovani, donne e uomini che sicuramente in questa fase non stanno vivendo la stessa prosperità del colosso di Seattle, oggi più che mai in super boom economico.
Paradossalmente, infatti, la pandemia ha spianato la strada a un incremento delle vendite di Amazon, consolidando un trend di mercato già in crescita e abbattendo anche il digital device che acuiva il gap generazionale relativo all’utilizzo di nuovi metodi di acquisto.
Dichiara Lucia Grossi, segretario generale UILTemp “il florido momento che vive Amazon, non coinvolge purtroppo gli oltre 10 mila lavoratori e lavoratrici in somministrazione che sottostanno a un’organizzazione del lavoro inaccettabile: contratti brevi, estenuante turn over, continue modifiche di orari, frammentazione dei contratti e assenza di chiari obiettivi per il loro futuro”.
Continua il segretario “si aggiunge inoltre la tragedia vissuta da centinaia e migliaia di persone selezionate e formate a cui dopo un mese di lavoro è arrivato il benservito, magari al termine di un turno di notte attraverso un sms con tanto di comunicazione formale per la restituzione del badge”.
La mobilitazione è accesa dalle seguenti motivazioni:
- Eccessivo turn over dei lavoratori in somministrazione;
- La continua ricerca di personale, che in molti casi travalica i confini territoriali, crea, in particolare in alcuni hub e siti, problemi di difficoltà abitative scaricati sulle persone senza nessuna responsabilità sociale di Amazon;
- La durata minima dei rapporti di lavoro e i loro continui rinnovi, comporta sforzi aggiuntivi quotidiani su carichi di lavoro già molto intensi;
- Non sono chiari i criteri di scelta sulle possibilità di rinnovo dei contratti di lavoro e sulle stabilizzazioni dirette;
- La parità di trattamento economica non sempre viene rispettata in particolare sulle maggiorazioni per il lavoro notturno
Ma non dimentichiamo chi ha già sacrificato pezzi di vita per un lavoro, chi dopo aver macinato chilometri è rimasto a casa senza un’occupazione.
Conclude Lucia Grossi “Amazon deve assumersi le proprie responsabilità anche con i lavoratori in somministrazione, la storia di un impiego veloce, senza voce non è accettabile in un Paese come il nostro che ha fatto del lavoro una battaglia per la dignità”.
Si attende molta partecipazione, in tutta Italia, consapevoli che la protesta è appena iniziata.