
Oltre 1200 somministrati rischiano di perdere il lavoro. Mattone “Il Ministero per l’Interno garantisca continuità”
Dover sollecitare con particolare forza e intensità il diritto al lavoro e la continuità occupazionale di lavoratrici e lavoratori in forze presso uffici pubblici, special modo come in questo caso in cui operano in prefetture e questure per un servizio di pubblica utilità, talvolta a favore di un’utenza particolare e delicata, ci pare davvero un paradosso."
Così Giancarlo Mattone, segretario nazionale della UILTemp.
"Siamo dinanzi a una delle più grandi campagne assunzionali che la pubblica amministrazione, attraverso il ricorso alle Agenzie per il Lavoro, abbia mai avviato, in tutti i Ministeri, proprio perché carente nei suoi uffici centrali e periferici, eppure per questi somministrati, oltre 1200 in tutto e in tutta Italia, nonostante il loro prezioso contributo, il cui apporto fondamentale è stato riconosciuto dallo stesso Ministero, sembra non esserci futuro! Rischiamo di assistere a quelle scadenze a cui lo stesso Ministero affermò di voler porre rimedio, riconoscendo l’indispensabile operato di qualità svolto da questi operatori.
Fatto sta, prosegue il sindacalista, che senza un intervento concreto che determini una proroga dei contratti, già alla fine di questo mese, 177 dipendenti di Gi Group che operano nelle commissioni territoriali delle questure, nell’ambito del progetto EmAs.com, e per i quali abbiamo proclamato lo stato di agitazione ieri, vedranno scadere i loro contratti.
Per poi proseguire a fine marzo con l’interruzione delle missioni per tutti gli altri lavoratori in somministrazione, più di 1000, impiegati negli uffici immigrazione delle questure e negli uffici territoriali di Governo.
Siamo abituati a riscontrare questa modalità operativa e cadenzata nella classica vertenza aziendale, ma quando si parla di pubblica amministrazione, perlopiù sottorganico di migliaia di unità, unitamente a rapporti quotidiani con utenti particolarmente fragili, non possiamo non sottolineare il rischio di quanto ciò possa danneggiare, oltre che i lavoratori coinvolti, la qualità dei servizi pubblici resi dalla stessa soprattutto in considerazione del fatto che il Ministero, a dimostrazione dell’importanza del lavoro prestato, procederà ad un nuovo bando di gara per l’assegnazione dei servizi, finora svolti da questi lavoratori, che tuttavia rischiano di vedere finito il loro percorso professionale nella pubblica amministrazione."
"Per questi motivi auspichiamo, conclude Mattone, che il Ministero per l’Interno si adoperi dapprima per individuare una soluzione diretta a garantire continuità occupazionale al personale in scadenza a febbraio e prosegua, recependo nel bando di gara di prossima pubblicazione, la clausola sociale, già prevista nel contratto collettivo della somministrazione, che consentirebbe di dar continuità e dignità al lavoro svolto nell’ultimo anno, con abnegazione e professionalità, dalle centinaia di lavoratori coinvolti in questa vertenza, nelle attività propedeutiche alla proroga per tutto l'anno in corso di tutti i somministrati, utilizzando le risorse già reperite in legge di bilancio 2022".
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