
Uber Eats: vogliamo tutele per tutti i lavoratori
Dopo aver richiesto unitariamente, come federazioni delle categorie di Cgil Cisl e Uil del terziario e dei lavoratori autonomi e atipici, un incontro ad Uber Eats, a seguito dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo di tutti i lavoratori e le lavoratrici presenti in Italia come conseguenza della scelta di chiusura della filiale italiana, abbiamo ricevuto una risposta che non va nella direzione auspicata.
Uber Eats, per tramite dei suoi legali, ha comunicato la volontà di incontrare unicamente le federazioni di Filcams CGIL Fisascat CISL e Uiltucs per i soli dipendenti diretti e l’indisponibilità a confrontarsi con le federazioni di NIdil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil, in rappresentanza delle migliaia di lavoratori e lavoratrici che quotidianamente recapitano presso i clienti il cibo da asporto, i riders, escludendoli pertanto dal tavolo senza addurre motivazione alcuna.
Crediamo che questa scelta sia molto grave, lesiva dei diritti dei lavoratori e delle prerogative sindacali: Uber Eats deve assumersi la responsabilità delle sue scelte anche nei confronti di tutte le persone che da anni lavorano come riders. Lavoratori inquadrati come collaboratori occasionali o partite IVA che rischiano di rimanere, per la natura del loro contratto, senza un reddito e senza ammortizzatori sociali.
Chi fino ad oggi ha garantito all’azienda incassi e la possibilità di proseguire l’attività commerciale, oltre a venir licenziato, si vede negata ogni possibilità di confronto o negoziazione con l’azienda. Non ci sottrarremo al confronto e pertanto invitiamo l’azienda a rivedere la sua posizione, diversamente siamo pronti ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che rischiano di trovarsi senza tutele nelle prossime settimane e procederemo in tutte le sedi che riterremo opportune per veder garantita la legittima rappresentanza dei Rider.
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