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Lavoro flessibile, atipico, precario. La UIL Confederale Lombardia insieme alla UILTemp Lombardia ha fatto il punto sulla situazione del lavoro in somministrazione.
Con l'obiettivo di come, ancora di più, alzare il livello di tutela dei lavoratori in somministrazione e come intervenire su tutte quelle forme di lavoro precario, che non hanno le garanzie di un CCNL, partite iva, collaborazioni, tirocini formativi che in Italia coinvolge al momento 3 milioni di persone con contratto a tempo determinato, sia direttamente con l’azienda che occupati con l’agenzia di somministrazione, pari al 13% della forza lavoro.
In Lombardia nel quadriennio 2018/2021 gli occupati medi somministrati sono stati circa 138.000, nel secondo trimestre 2021 hanno raggiunto il picco con 152.000 addetti.
"I numeri – evidenzia il segretario confederale Enrico Azzaro - ci dicono che i lavoratori somministrati rappresentano una delle più grandi categorie in termini di addetti, se non la più grande categoria. L’utilizzo dei lavoratori in somministrazione ha avuto un incremento del 30% negli ultimi dieci anni, questo significa, che un lavoratore su tre, entra con contratto a termine in somministrazione, a testimonianza che il primo ingresso, con un contratto di lavoro regolare, è attraverso le agenzie di somministrazione. La UIL ha il compito di intercettare e coinvolgere i lavoratori somministrati, informandoli sul CCNL, sui loro diritti, che sono la fruizione del welfare previsto da Ebitemp, Formatemp, Fonte, il diritto alla partecipazione attiva nei luoghi di lavoro sino a candidarsi e votare le Rsu della Categoria dei Somministrati. Abbiamo il compito di estendere i diritti di questi lavoratori, anche ad altri, a partire dalle imprese dove esiste una contrattazione aziendale. Non possiamo accettare deroghe sulle tempistiche, causali senza accordo di merito, che per la UIL significa più diritti e stabilizzazioni".
Non è possibile, infatti, accettare che vi siano condizioni che precarizzino la condizione dei lavoratori somministrati ed per questo motivo che la UIL ha chiesto alle categorie che siano vigili e garanti nei luoghi di lavoro. Il punto è come coniugare la flessibilità e contrastare efficacemente l’abuso dell’utilizzo dei contratti a termine.
E per questo motivo, la UIL Lombardia, lancia la battaglia al precariato senza regole. "Appare evidente – commenta il segretario UILTemp Lombardia Massimiliano Turano – come la sinergia tra le categorie, insieme ad un incessante percorso di formazione esteso sui territori rappresentano gli elementi fondamentali per non disperdere i lavoratori somministrati. Abbiamo il dovere di essere presenti sui territori, di portare a conoscenza di tutti i propri diritti e di consolidare le nostre relazioni sindacali e non perché il bacino è importante e rappresenta oggi il presente della UilTemp ed il futuro della UIL domani."
"Dobbiamo collaborare per tutelare i nostri iscritti – ha concluso la Segretaria Generale UILTemp Lucia Grossi – e per costruire garanzie e tutele in tutti i “non luoghi” di lavoro che ormai sono la maggioranza. Il lavoro è cambiato, dobbiamo analizzare il contesto per poter rappresentare al meglio le istanze delle nostre persone e garantirgli un lavoro che valorizzi le competenze ed abbia una retribuzione vera e dignitosa".
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