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Conversione decreto Agosto: oltre mezzo milione di somministrati, atipici e precari senza risposte e sempre più a rischio reddito

Nella conversione in legge del Decreto Agosto pubblicata ieri in G.U. (Legge n. 126/2020) ancora nessuna attenzione per oltre mezzo milione di persone con rapporti di lavoro atipici e precari, che - ingiustamente escluse dal sistema delle indennità Covid-19 – rimangono senza nessuno strumento di sostegno al reddito.

Dimenticate infatti - ancora una volta e inspiegabilmente - le categorie dei lavoratori più fragili come gli autonomi, partite iva, collaboratori occasionali e collaboratori coordinati e continuativi; i somministrati (ex-interinali) nella sanità e gli stagionali dei settori diversi dal turismo. Insomma, la platea dei beneficiari delle misure di sostegno invece di ampliarsi e includere gli esclusi, si
va sempre più riducendo, a fronte di nessuna prospettiva o piano di ripresa.

Questo l’allarme lanciato dai sindacati di rappresentanza del mondo del lavoro meno tutelato, UILTemp, NIdiL Cgil e FeLSA Cisl che esprimono forte preoccupazione: mentre la ripresa economica tarda ad arrivare e lo stato di emergenza sanitaria prosegue, si apre sempre di più lo scenario di un futuro pericolosamente incerto per tutti, ma soprattutto per chi non può accedere a nessun tipo di ammortizzatore sociale.

Nonostante le numerose sollecitazioni di modifica lanciate in questi mesi – commentano le Organizzazioni sindacali - il tentativo di tutelare e riconoscere lavoratori e lavoratrici normalmente esclusi da forme di sostegno al reddito si è basato su un sistema che ha lasciato scoperte proprio le categorie più deboli e precarie. Le misure adottate per affrontare la crisi Covid-19 continuano ad allontanarsi sempre di più dal proposito iniziale di non lasciare indietro nessuno.

Le categorie di lavoratori escluse

Dimenticati di nuovo i collaboratori autonomi occasionali non iscritti alla Gestione separata Inps in quanto percettori di redditi inferiori ai 5.000 euro (spesso impiegati nei settori produttivi più colpiti dalla crisi come turismo, spettacolo, formazione e consulenza oppure come quelli del food delivery, considerati essenziali nei giorni più duri del lockdown). Esclusi dalle indennità Covid-19, si trovano senza reddito e senza lavoro dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Dimenticati di nuovo i collaboratori coordinati e continuativi con contratti di lavoro “sospesi”, senza reddito ma non disoccupati: non rientrano tra i beneficiari delle indennità e neppure nella disoccupazione Dis-coll.
Dimenticati di nuovo i lavoratori con contratto di somministrazione stagionale nei settori diversi dal Turismo e dagli Stabilimenti termali, mentre gli oltre 12 mila somministrati occupati nel comparto Sanità sono stati “rimandati” in prima linea con l’emergenza Covid ma riconfermati nell’esclusione dai trattamenti economici accessori e integrativi in favore del personale sanitario impegnato durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Stato e Regioni, nonostante i solleciti di parte sindacale per una applicazione corretta del principio della parità di trattamento prevista
dalla legge, non hanno incluso i somministrati creando così situazioni di inconcepibile disparità tra lavoratori impegnati fianco a fianco nella lotta al virus, eroi di serie A e di serie B. Si aggiunga a ciò la richiesta, sempre disattesa, dei Sindacati di categoria di superare le disposizioni previste dal D. Lgs. 25 maggio 2017 n. 75, che escludono in maniera discriminatoria, i lavoratori somministrati dall'accesso alle quote riservate per la partecipazione ai concorsi pubblici e, quindi, alla possibilità di accedere ai percorsi di stabilizzazione.

A ingrossare le fila delle categorie di lavoratori e lavoratrici abbandonati, con la conversione in legge del Decreto Agosto, troviamo anche i collaboratori autonomi occasionali che non hanno un contratto in essere e le partite IVA iscritte alla Gestione Separata Inps.

“Salvati” - per adesso - i percettori delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll scadute tra 1 marzo e 30 giugno, prorogate di altri due mesi. Tamponata la situazione dei lavoratori temporanei, compresi i somministrati, a cui in deroga al Decreto Dignità sono concesse proroghe e rinnovi senza causale per massimo 12 mesi, una sola volta e fino al 31 dicembre 2020. Rinnovata l’indennità Covid-19 di 600 euro ai collaboratori sportivi, ma solo per il mese di giugno. Rifinanziati il REM che si potrà chiedere fino al 15 ottobre e il Fondo di Solidarietà Artigiani e Somministrati.

Le richieste di UILTemp NIdiL Cgil FeLSA Cisl

UILTemp NIdiL Cgil FeLSA Cisl ribadiscono con forza la necessità e l’urgenza non più procrastinabile di costruire al più presto un sistema di ammortizzatori sociali strutturale e specifico che abbracci tutte le tipologie di rapporto di lavoro, dando copertura ai periodi di disoccupazione e di calo delle attività che in questa fase pandemica sta mettendo a dura prova migliaia di lavoratori. Una volta ampliata la tutela economica e reddituale per le categorie attualmente escluse e dimenticate anche dalle misure anti Covid-19, si dovrà avviare un confronto serio sul tema della riqualificazione e ricollocazione occupazionale per tutti quei lavoratori temporanei che hanno perso il proprio lavoro.

UILTemp
NIdiL
Cgil FeLSA Cisl

Decreto Agosto: ancora decine di migliaia di somministrati, atipici e precari a rischio reddito

Paradosso Bonus Covid: nessun requisito per i parlamentari “furbetti”, troppi per chi ne ha bisogno

Roma, 18 agosto 2020. – Le misure adottate dal Governo per affrontare la crisi Covid-19 continuano ad allontanarsi dal proposito iniziale di non lasciare indietro nessuno. Il Decreto Agosto “dimentica” ancora alcune delle categorie di lavoratori più fragili e, in attesa della ripresa, apre sempre di più lo scenario a un futuro pericolosamente incerto per tutti.

Cresce la preoccupazione dei sindacati UILTemp NIdiL Cgil FeLSA Cislche rappresentano il mondo del lavoro meno tutelato: somministrati (ex-interinali), collaboratori coordinati e continuativi, occasionali e collaboratori sportivi, partite iva.

Mentre in questi giorni monta la polemica dei parlamentari “furbetti del bonus partite iva” che hanno approfittato dell’assenza di qualsiasi requisito per ottenerlo, alcune tra le categorie di lavoratori e lavoratrici più deboli e precarie rimangono scoperte da ogni sostegno al reddito proprio a causa di requisiti singolarmente stringenti.

Dimenticati di nuovo i collaboratori autonomi occasionali non iscritti alla Gestione separata Inps in quanto percettori di redditi inferiori ai 5.000 euro (spesso impiegati nei settori produttivi più colpiti dalla crisi come turismo, spettacolo, formazione e consulenza oppure come quelli del food delivery, considerati essenziali nei giorni più duri del lockdown). Esclusi dalle indennità Covid-19, si trovano senza reddito e senza lavoro dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Dimenticati di nuovo i collaboratori coordinati e continuativi con contratti di lavoro “sospesi”, senza reddito ma non disoccupati: non rientrano tra i beneficiari delle indennità e neppure nella disoccupazione Dis-coll.

Stessa sorte, di nuovo, per i somministrati con contratto stagionale impiegati nei settori diversi dal turismo e dagli stabilimenti termali, “colpevoli” di essere dipendenti delle agenzie.

A ingrossare le fila delle categorie di lavoratori e lavoratrici abbandonati, ora, con il Decreto Agosto, troviamo anche i cococo e le partite IVA iscritte alla Gestione Separata Inps.

Nessuna risposta, inoltre, per migliaia di lavoratori e lavoratrici somministrate della sanità pubblica che hanno lavorato negli ospedali per combattere il virus e che, a differenza dei colleghi dipendenti pubblici, non hanno percepito le maggiorazioni previste dallo Stato e dalle Regioni. Una vera e propria discriminazione in barba al principio di parità di trattamento!

“Salvati” – e questo è un fatto positivo - i percettori delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll scadute tra 1 marzo e 30 giugno, prorogate di altri due mesi. Tamponata la situazione dei lavoratori temporanei, compresi i somministrati, a cui in deroga al Decreto Dignità sono concesse proroghe e rinnovi senza causale per massimo 12 mesi, una sola volta e fino al 31 dicembre 2020. Rinnovata l’indennità Covid-19 di 600 euro ai collaboratori sportivi, ma solo per il mese di giugno. Rifinanziati il REM che si potrà chiedere fino al 15 ottobre e il Fondo di Solidarietà Artigiani e Somministrati.

Insomma, la platea dei beneficiari delle misure di sostegno invece di ampliarsi e includere gli esclusi, si va sempre più riducendo, a fronte di prospettiva economiche ancora incerte.

UILTemp NIdiL Cgil FeLSA Cislribadiscono con forza che il tema che la crisi Covid ha mostrato con chiarezza è quello relativo alla necessità di costruire al più presto un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti i lavoratori al di là della tipologia contrattuale, sostenendoli nei periodi di disoccupazione e di calo delle attività.

Una volta ampliata la tutela economica e reddituale per le categorie attualmente escluse e dimenticate, si dovrà avviare un confronto serio sul tema della riqualificazione e ricollocazione occupazionale per tutti quei lavoratori temporanei che hanno perso il proprio lavoro.

EMERGENZA CORONAVIRUS aprile - Le proposte di UILTemp, Nidil CGIL e Felsa CISL per sostenere lavoratori atipici, somministrati e autonomi

DECRETO APRILE: INCLUDERE GLI ESCLUSI

Rifinanziare le misure già approvate, allungare Naspi e Dis-coll, prevedere sostegno al reddito per chi è rimasto fuori da ogni tutela. Queste le proposte UILTEMP NIdiL Cgil FeLSA Cisl

Roma, 18 aprile 2020. - UILTemp, NIdiL Cgil e FeLSA Cisl tornano a chiedere al Governo il sostegno per i lavoratori somministrati, atipici e autonomi, cioè quelle categorie che sono più a rischio nel protrarsi della crisi legata al Covid-19. “Vanno messe in campo nuove e più larghe misure di sostegno per i lavoratori più fragili, impiegati in settori chiusi per decreto oppure che hanno perso occasioni di lavoro nei settori più colpiti come turismo e spettacolo” è il grido d’allarme dei Sindacati.

Riguardo alla somministrazione di lavoro “va urgentemente rifinanziato, come richiesto al ministero, il Fondo di solidarietà di settore che ha assicurato il puntuale pagamento delle integrazioni salariali a 110mila lavoratrici e lavoratori. Va chiaramente esplicitato il principio di parità di trattamento nella pubblica amministrazione, con conseguente pagamento dei lavoratori somministrati al pari dei dipendenti pubblici e bisogna rimuovere tutti i limiti che non garantiscono le medesimecondizioni. Inoltre, nel settore sanitario, nei percorsi di stabilizzazione da cui la legge Madia li esclude, vanno inclusi i circa 7mila operatori sanitari somministrati. Sarebbe anche unriconoscimento a chi sta lottando sul fronte contro il Covid-19”.

“Con le misure di marzo è stato dato un primo importante segnale di attenzione –affermano le Organizzazioni sindacali che poi quindi avanzano le loro proposte anche per chi ha perso l’impiego e i lavoratori autonomi – Il calo della domanda di lavoro in corso rende necessario un prolungamento di almeno 60 giorni - senza penalizzazioni - delle indennità di disoccupazione in essere, Naspi per i dipendenti e Dis-coll per i collaboratori. Questo darebbe respiro a una parte di disoccupati senza alcuna concreta possibilità di reimpiego immediata”.

Rispetto all'indennità per gli stagionali del turismo, va chiarita la possibilità di accesso atutti i lavoratori, anche collaboratori e somministrati.

In merito alla situazione di collaboratori e professionisti iscritti alla Gestione Separata UILTemp, NIdiL Cgil e FeLSA Cisl chiedono che venga rifinanziata e aumentata l’indennità di 600 euro e che venga rimossa la discriminazione che li ha esclusi dalla copertura infortunistica nei periodi di quarantena e dai congedi parentali. Per i professionisti iscritti alle casse private va eliminato il requisito dell’esclusività dell’iscrizione che ha portato molti lavoratori a non potere accedere a nessun sostegno economico.

Per i collaboratori sportivi, inseriti per la prima volta in un sistema di tutele grazie alla pressione esercitata dal Sindacato, va rifinanziata e aumentata l’indennità di 600 euro, nonché aumentato lo stanziamento previsto per marzo nel caso in cui non venga coperta l'intera platea dei possibili beneficiari.

"Gli esclusi da tutto, milioni di lavoratori disoccupati senza tutela e autonomi occasionali (come i rider ma non solo) hanno invece urgente bisogno di un sostegno alreddito – concludono i Sindacati – Da questo punto di vista, si possono utilizzare nell’immediato i 100 milioni ancora non spesi del Reddito di ultima istanza, previsti dalDecreto n. 18 di marzo e sui quali il ministero del Lavoro non ha ancora decretato. Risorse, queste ultime, ovviamente insufficienti e che dovrebbero essere largamente rimpinguate con uno strumento eccezionale di sostegno al reddito, anche per ridurre il crescente disagio sociale”.


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Proroga di 12 mesi per i tirocinanti calabresi. Sindacati: "Si usino per trovare soluzioni definitive"

La notizia che la Giunta Regionale calabrese abbia stanziato 32 milioni di euro per la proroga di 12 mesi dei TIS, tirocini di inclusione sociale, che riguardano circa 4.300 lavoratori impegnati in 460 enti pubblici ed aziende private della Calabria, raccoglie la preoccupazione che Nidil-Cgil - Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil avevamo espresso pubblicamente, accompagnata da una, altrettanto, forte preoccupazione per la sorte di tante famiglie che fanno affidamento su questo reddito.
Un altro anno di proroga, che se da un lato costituisce una boccata d’ossigeno dall’altra mantiene tutti questi lavoratori nella stessa condizioni di forte precarietà e di mancanza di prospettive serie.
A cosa servirà, dunque, è il vero quesito.
Noi speriamo che non rappresenti, ancora una volta, l’ennesimo prolungamento di un’agonia, ma che si possa aprire un dibattito concreto e fattivo, come più volte richiesto, che ricerchi soluzioni lavoratrice di ampio respiro, strutturali, e non meramente emergenziali.
Sono questi i temi che ci interesserebbe davvero approfondire ancora una volta richiamando alla piena assunzione di responsabilità di tutti i soggetti istituzionali coinvolti, siano essi ministeriali, regionali, locali e delle parti sociali.
Necessita la volontà comune di superare una volta per tutte la stagione dei tirocini e mettere in campo soluzioni percorribili, valutare se e quali sono gli spazi effettivi nella pubblica amministrazione alla luce della normativa vigente, sia nazionale che regionale, e poi di quanto offerto dalla progettualità e dagli strumenti offerti dal Pnrr e dai programmi di occupabilità di prossima attuazione per realizzare un vero e proprio Piano per il Lavoro diversificato ed articolato.
Riteniamo che il metodo concordato a suo tempo che Cgil-Cisl-Uil Calabria, di tavoli tecnici che possano affrontare nel profondo le problematiche specifiche di ciascun percorso, possa portare risultati tangibili e definitivi che, per Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e UIL Temp-Uil significano solo lavoro vero e dignitoso.

Riforma dello Sport: riprende il dialogo tra sindacati e Ministero

È ripreso ieri, 20 marzo, il confronto sulla riforma dell’ordinamento sportivo, un provvedimento atteso da decenni e la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo 1° luglio.
Per la prima volta il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha riunito allo stesso tavolo, insieme alle organizzazioni sindacali rappresentative del settore (Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Felsa Cisl, NIdiL Cgil, Uiltemp), il Coni, nelle persone del presidente Giovanni Malagò, del segretario generale Carlo Mornati e del consigliere Sergio D’Antoni, il Comitato Italiano Paralimpico, nelle persone del presidente Luca Pancalli e del segretario generale Juri Stara, e Sport e Salute, nelle persone del Presidente Vito Cozzoli e del Direttore generale Diego Nepi Molineris.


“Come Organizzazioni sindacali abbiamo ribadito la necessità di creare sin da subito i presupposti legislativi per regolamentare, attraverso lo strumento della contrattazione, gli aspetti più delicati di un settore che conta diverse centinaia di migliaia di addetti tra lavoratrici e lavoratori subordinati, con contratti di collaborazione e volontari.”
“Sono maturi i tempi per definire il perimetro delle professionalità impegnate e costruire tutele adeguate e al passo con le esigenze, tenendo sempre d’occhio la sostenibilità dell’intero sistema.”
“Accogliamo con favore – proseguono le sigle sindacali – la disponibilità mostrata dal Ministro e dai rappresentanti degli enti coinvolti a svolgere insieme tutti gli approfondimenti necessari e ad affrontare, già dalle prossime settimane, i temi rispondenti alle esigenze di lavoratori e lavoratrici e delle tantissime associazioni e società dilettantistiche affinché venga valorizzata la loro funzione sociale, formativa e di aggregazione.”

UILTemp

Categoria Nazionale dei Lavoratori Temporanei Autonomi Atipici e Partite IVA

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