
La Somministrazione di Lavoro in una prospettiva di Genere
Si è svolta giovedì 13 febbraio 2020, presso il CNEL in Roma, la presentazione del Primo Rapporto della Commissione Nazionale per le Pari Opportunità per il Settore della Somministrazione di Lavoro: “La Somministrazione di Lavoro in una prospettiva di Genere”.
La presentazione del Rapporto della Commissione per le Pari Opportunità è stata l’occasione di discussione e di approfondimento, tra i vari attori interessati, sull’andamento dell’occupazione femminile nel Settore della Somministrazione di Lavoro.
In apertura, il saluto del Presidente del CNEL, Tiziano Treu, che ha accolto con grande interesse i dati illustrati nel primo rapporto, sottolineando come, rispetto al passato, il mondo della somministrazione abbia guadagnato in termini di reputazione e competitività nel mondo del lavoro. “Questo comporta un aumento di responsabilità – ha proseguito Treu – anche nei confronti delle disuguaglianze di genere”.
Ad aprire i lavori l’intervento di Lucia Anile, Vice Presidente Ebitemp: “Abbiamo organizzato questo evento pubblico con lo spirito di consegnare, oltre che alle Parti Sociali, anche alle Istituzioni un primo lavoro di analisi e di studio per sviluppare una sempre più attenta politica che guardi ai bisogni di chi lavora nel Settore, in una prospettiva di genere.
La Bilateralità – ha proseguito Anile - è oggi chiamata a una prova di responsabilità, di rispetto dei princìpi costituzionali, etici e di comportamento: base fondamentale per poter essere affidabili nei confronti dei lavoratori e delle imprese. Se la Bilateralità sarà in grado di superare queste sfide, potrà essere non solo utile ma perfino avere un ruolo strategico e diventare un’arma in più per tutti. Basterebbe che dall’essere considerata semplicemente erogatrice di servizi diventi vera e propria interprete dell’esigenze poste dalle Parti.
Credo però che queste tematiche vadano estese e discusse anche nei territori, attraverso un vero sistema partecipativo, democratico e paritario. Per questo, la Bilateralità – ha proseguito Anile - deve essere rafforzata sia a livello nazionale che territoriale.
L’intervento della Vicepresidente Ebitemp ha poi scandagliato le principali evidenze del Rapporto, da cui emerge che 189mila donne hanno lavorato nel 2018 con un contratto di lavoro in somministrazione su un totale di circa 486mila lavoratori (38,8%), con una diminuzione costante negli anni successivi alla recessione economica del 2009. Le donne hanno la massima incidenza nei rapporti di lavoro brevi (meno di 90 giorni); in media hanno lavorato solo 45,4 giornate per trimestre nel periodo 2008-2018 e sono sottoposte a un maggior turn-over rispetto ai colleghi maschi.
Rispetto alla media europea, il tasso di occupazione femminile è di 13,9 punti indietro: 49,5% per le donne italiane contro il 63,4% della media UE e retribuzioni medie inferiori per le donne del 16% rispetto a quelle maschili. Superiore il divario nelle qualifiche di dirigenti e impiegati, che guadagnano retribuzioni superiori del 25%, nonostante il livello di istruzione superiore delle donne (30% di laureate contro il 18% di laureati). Riguardo al tasso di disoccupazione, l’Italia si colloca al terzo posto in Europa, con una differenza in punti percentuali tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile, pari al 18,1%. Altro dato importante, quello relativo al part-time: il lavoro femminile è soprattutto a tempo parziale: la componente femminile ha costituito il 76,6% del totale nel 2018.
Nel 2018 solo il 33,8% delle donne ha lavorato 40 ore settimanali. Il dato è in lieve crescita rispetto al 2014, dove la percentuale era ferma al 32%. “Particolarmente significativo il dato relativo al part-time involontario, che colpisce essenzialmente le donne, – ha sottolineato Anile – Il numero di lavoratrici e lavoratori in part-time involontario è raddoppiato nel 2018 rispetto al periodo precedente la recessione del 2009, portando la quota delle donne in questa condizione a 1 milione e
560mila, contro 620mila uomini”.
Dal report emerge la diversa distribuzione settoriale delle assunzioni fra uomini e donne. Il 42% del totale sono le assunzioni di uomini nel lavoro in somministrazione nell’industria, settore più sensibile al ciclo economico, contro il 22% delle assunzioni di donne. Per tipo di professione, le donne svolgono più attività tecniche, lavori esecutivi di ufficio, e professioni qualificate nel settore del commercio e nei servizi. Il lavoro femminile in somministrazione prevale nel settore alberghiero – dove le lavoratrici superano l’87%, mentre nell’industria non superano il 38,8% – soprattutto al Nord Ovest (40,5%), meno al Sud e nelle Isole (34,1%).
Ultima menzione per le prestazioni di Ebitemp: il welfare dell’Ente Bilaterale è stato potenziato dal rinnovo del CCNL di settore del 15 ottobre 2019, mirando al miglioramento delle condizioni di genere in ottica trasversale.
Giuseppe Biazzo, Presidente Ebitemp, ha sottolineato che “Ebitemp è considerata una best practice a livello europeo. Nessuno ha un welfare così completo: abbiamo 14 prestazioni a
cui lavoratrici e lavoratori possono accedere direttamente o tramite la rete di sportelli territoriali sindacali che abbiamo predisposto”. Il Presidente di Ebitemp ha poi sottolineato il
ruolo fondamentale nell’orientamento e della formazione: “sulle digital skills avremo in futuro delle grandi disparità di genere se non agiremo concretamente in modo deciso. Nonostante
l’istruzione superiore, c’è poca attenzione nella formazione femminile sul lato tecnico e digitale.
Il mondo della somministrazione – ha proseguito Biazzo - gode di un’ottima reputazione tra coloro che hanno avuto modo di conoscerlo direttamente e di lavorare con noi. Spesso troviamo ancora resistenze di vecchi stereotipi che contrastano con un servizio di selezione moderno ed efficiente, utilizzato in tutto il mondo, come la Somministrazione di lavoro.
Linda Laura Sabbadini - Direttora Centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche sociali e demografiche ISTAT, ha focalizzato la sua attenzione sulle statistiche occupazionali pre e post crisi, analizzando il gap retributivo e tassi di occupazione alla luce delle statistiche sull’età di ingresso e uscita nel mondo del lavoro: “Non è solo un fatto di differenze salariali ma c’è bisogno di un cambio di prospettiva
radicale”.
Per Anna Chiara Giorio - Ricercatrice e Responsabile Anpal progetto “Equality for work and life”: “È necessario partire dalle politiche di orientamento, che in Italia sono tenute in secondo piano ma di fatto hanno un ruolo strategico centrale”. Giorio ha concentrato il suo intervento sull’entrata e permanenza delle lavoratrici nel mondo occupazionale, con un focus sulla distribuzione dei carichi di cura, sul work-life balance e su ciò che ostacola un fluido ingresso delle donne nel mondo del lavoro.
Susanna Camusso - Responsabile Politiche di Genere e Politiche Europee e Internazionali CGIL Nazionale, ha evidenziato la necessità di focalizzarsi sulla qualità del lavoro piuttosto che sulla sua quantità. Per Camusso, il mercato attuale impone di pensare ad una ricondivisione dei ruoli e delle responsabilità per fare in modo che le donne smettano di essere acrobate del tempo. Siamo uno dei paesi con la migliore legislazione, in termini di parità retributiva. Il problema è che il carico di lavoro familiare è tutto sulle spalle delle donne. Maternità e cura degli anziani, ad esempio, dovrebbero essere una responsabilità sociale, non individuale. In Italia, purtroppo, questo carico grava sulle donne” ha concluso Camusso.
Liliana Ocmin - Responsabile Nazionale Coordinamento Donne CISL, ha fatto riferimento all’assenza di investimenti per incentivare l’occupazione femminile: “La mancata indipendenza economica di molte donne giovani è uno dei fattori del calo demografico, dunque il sostegno all’ingresso e permanenza delle donne nel mondo del lavoro è questione di benessere nazionale e non di sostegno ad una categoria”. Ocmin ha inoltre identificato la Somministrazione come una best practice per accedere al mondo del lavoro.
Sonia Ostrica - Responsabile Coordinamento Pari Opportunità UIL, ha notato, come le altre partecipanti all’evento, che l’osservazione del lavoro in ottica di genere faccia emergere tutta
una serie di criticità presenti nella società. Infatti i dati del lavoro in Somministrazione somigliano a quelli del mercato del Lavoro in generale. L’occupazione femminile è circoscritta ad alcuni settori e livelli, diretta conseguenza di un mondo del lavoro ancora troppo focalizzato sulla quantità di lavoro e non sulla sua qualità, oltre ad essere ancora poco “family-friendly”.
Valentina Cardinali - Consigliera regionale di Parità del Lazio / Responsabile per il Gruppo di Ricerca “prospettiva di genere nel mercato del lavoro e nelle politiche pubbliche” INAPP ha salutato con favore l’iniziativa: “Grazie per aver riacceso la luce sul mondo della somministrazione e per averlo fatto per mezzo di una Commissione Pari Opportunità. Il problema dell’occupazione femminile non riguarda solo le donne ma tutto il mercato del lavoro nel sistema Paese. La questione femminile non è una questione privata, esclusiva di una categoria, ma si tratta di riassegnare un ruolo che spetta di diritto nel sistema. Le differenze che vediamo oggi tra uomini e donne nel mondo del lavoro hanno un nome: discriminazione. Queste disparità di trattamento in ambito lavorativo sono ingiustificabili e si codificano in meccanismi che limitano lo sviluppo, la crescita e la partecipazione. E questo, – ha concluso Cardinali - vedo che emerge anche dai risultati del vostro Rapporto”.
In conclusione, il Presidente Ebitemp ha richiamato l’attenzione sulla “polifonia di questa tavola rotonda, che è stata il vero valore aggiunto di questo dibattito, dato che ogni partecipante ha la propria sensibilità e prospettiva. Lotta dura alle prevaricazioni, – ha concluso Biazzo - speriamo di riuscire a rendere questo evento un appuntamento annuale, per avere nuovamente la possibilità di confrontarci sui prossimi risultati”.
Clicca qui per accedere alla ricerca e scaricarla in formato PDF
- Visite: 1718